ROCCASTRADA – Torna l’appuntamento con “Primavera a Roccastrada: il territorio e i suoi sapori”, la campagna di promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni Pro Loco. Domenica 30 aprile sarà protagonista la Pro Loco Piloni – Torniella con l’evento “Tipicità a tavola”: dalle 16 alle 19 al circolo Arci di Torniella, presentazione dei prodotti tipici locali illustrati dagli stessi produttori e degustazione guidata nelle varie preparazioni.
«È il secondo evento della rassegna che prevede altre date nelle frazioni di Sassofortino e Roccatederighi (21 maggio), Sticciano (10 giugno) e Roccastrada (16/17 e 18 giugno) – dichiara il Comune -: il calendario completo delle iniziative con maggiori informazioni è consultabile sul sito istituzionale www.comune.roccastrada.gr.it».
«L’occasione è ghiotta per ricordare che lunedi 1 maggio, a partire dalle 9 del mattino, Piloni e Torniella celebrano la Festa dei lavoratori con il tradizionale corteo per le vie dei due paesi, nel corso del quale sarà possibile assistere all’esibizione della banda locale, ai canti dei maggerini e gustare prodotti tipici preparati artigianalmente dalle sapienti mani delle cuoche dei due paesi. Farà da prologo alla due giorni di iniziative organizzate dalla Pro Loco, alle 15 di domenica 30 aprile, in località Bivio del Belagaio, l’inaugurazione della panca ricavata dalla quercia abbattuta dal forte vento durante un temporale, della quale si riporta la sua storia nel racconto di Giorgio Martellucci, presidente della Pro Loco Piloni-Torniella».
«Oltre tre anni fa, a seguito di un forte temporale, la grossa quercia secolare che troneggiava proprio nel bivio della provinciale 157, sradicata dal vento, si distese sul terreno occupando con i rami anche parte della strada che va verso il Belagaio – racconta il presidente -. Venutone a conoscenza mi recai sul posto e pensai che tanta maestosità non poteva finire tutta in legname da ardere. Feci allora richiesta alla Provincia affinchè fosse ceduta alla nostra Pro Loco e, ottenutala, chiesi ad un tagliatore esperto del paese, Diego Gabbrini, di staccare dalla base del tronco il grosso apparato radicale; quindi mi accordai con i proprietari del terreno attiguo, su cui giaceva gran parte dell’albero, affinché asportassero tutte le ramaglie, lasciando intatto il tronco con i monconi dei due rami principali che si erano spezzati nella caduta».
«Così ridotto, dopo vari tentativi, riuscimmo a farlo spostare di un po’ perché non creasse impedimento e pericolo per il transito. Da subito, da quel grande tronco, vidi la possibilità di far nascere qualcosa di utile e rappresentativo: pensai così ad una grande panca dove fermarsi a riposare. Doveva però essere traslato nel punto più idoneo, che fosse anche ben visibile: e lì cominciarono le difficoltà. Interpellai varie persone, ma il tronco rimaneva fermo. Infine trovai la persona adatta, Francesco Bartalucci detto Cecco, che con i suoi mezzi e il suo ingegno, riuscì a spostarlo nella posizione ottimale. A questo punto incominciò la ricerca del tagliatore, cioè della persona che togliesse, dal tronco ormai posizionato, il grosso spicchio di legno la cui asportazione avrebbe creato lo spazio di seduta. Anche in questo caso la ricerca non fu semplice e, dopo la rinuncia di vari interpellati, si offrì di provarci lo stesso Francesco che ormai sentiva il tronco anche un po’ suo. E fu un successo: la panca stava finalmente prendendo forma».
«Ottenuto il manufatto grezzo, proposi ad un artista della scultura del legno, conosciuto in un’altra occasione, di completare l’opera, dandogli indicazioni di come mi sarebbe piaciuta. Questo artista, Ruggero Vannelli, è stato all’altezza della sua fama ed ha intarsiato il legno con maestria, seguendo le istruzioni ed aggiungendo alcuni particolari di sua fantasia, che hanno reso l’opera ancor più piacevole. Il divanone, come già viene chiamato, oltre a permettere un breve riposo agli appassionati delle passeggiate ecologiche in mezzo alla rigogliosa natura che lo circonda, vuole essere una significativa immagine dell’ingresso al nostro territorio ed un segno di “doppio” benvenuto rivolto a tutti i visitatori».