FOLLONICA – Tra novità e riconferme torna a Follonica Piazze d’Europa. L’appuntamento è per il 22, 23 e 24 marzo.
Follonica è una piazza che piace e infatti in tanti tornano di anno in anno. «Di tutte le aziende che in questi anni hanno messo piede a Follonica il 90% ha sempre riconfermato la presenza» afferma Federico Zelli organizzatore, responsabile dei Mercati Europei per Fiva Confcommercio.
«C’è uno zoccolo dura che ama una città ospitale come Follonica. Ad esempio John Miller che ha il banco della ceramica britannica. Ha 80 anni e ha diradato le sue presenza ma nella città del Golfo ci sarà. Immancabile la Paella spagnola, la birra belga, la ristorazione argentina, la biscotteria bretone, le mini crepes olandesi. E poi le novità: dall’Abruzzo, oltre gli arrosticini, ci sarà la pasticceria. Il pan dolce ungherese, un banco portoghese che mancava da anni, novità dal Molise e un’azienda locale, Maremma gatta, che vende oggetti per chi ama i gatti e per la loro cura e benessere».
La manifestazione, organizzata da Confcommercio in collaborazione con il Comune di Follonica, si snoderà tra viale Italia, piazza XXV aprile e piazza a Mare.
Tra artigianato e gastronomia (da asporto o da gustare in loco) saranno presenti più di cento gli stand che, nel penultimo fine settimana di marzo, resteranno aperti tutto il giorno e fino a tarda sera offrendo ai residenti e alle migliaia di turisti che ogni anno non mancano l’appuntamento tre giorni di svago e sapori differenti dal solito.
Cosa sono i “Mercati Europei”
“I Mercati Europei di Fiva Confcommercio nascono nel 2001 sulla scia delle positive esperienze maturate in altri Paesi comunitari – dichiarano dall’associazione -. A cercare una definizione semplice, si può dire che i Mercati Europei sono delle mostre-mercato dei venditori su aree pubbliche provenienti dai Paesi dell’Unione Europea. In realtà i Mercati Europei di Fiva Confcommercio sono molto di più, perché hanno un valore aggiunto che le consuete iniziative di piazza non riescono ad assicurare. Il loro punto di forza, infatti, è il contributo operativo che offre l’intero mondo del commercio: un Mercato Europeo prende forma grazie alla cooperazione della Federazione nazionale e delle associazioni territoriali del commercio ambulante, delle Camere di commercio, degli Enti locali quali Comuni o Regioni, dell’Ueca (Unione europea del commercio ambulante)”.
“È grazie a questa capacità di fare sistema che i Mercati Europei arrivano sulle maggiori piazze nazionali, che per un intero week-end diventano internazionali. L’idea che anima questi eventi è far incontrare gli operatori italiani e i loro omologhi europei con il consumo italiano. In percentuale, nei Mercati Europei, i banchi di provenienza estera costituiscono il 70%, mentre i rappresentanti delle specificità regionali italiane il rimanente 30%. Sotto il profilo merceologico, l’organizzazione ha sempre posto particolare attenzione nell’equilibrio tra banchi alimentari e settore non alimentare, fissando anche un limite per la partecipazione delle cosiddette aziende di street food, che continuano a far da traino all’evento, ma senza prenderne il sopravvento: in cifre, un 40% di banchi di alimentari si affianca ad un 40% del settore non alimentare, mentre il restante 20% è costituito da operatori che effettuano somministrazione. È grazie a questa varietà che il Mercato Europeo si realizza in un caleidoscopio di forme, profumi, sapori che ricordano le atmosfere europee, nella loro diversità ma anche nella loro somiglianza, contribuendo attivamente anche al processo di integrazione, e che rende i Mercati Europei un evento atteso dai visitatori, dagli operatori stranieri, ma anche dagli esercenti in sede fissa e dagli operatori del turismo”.