GROSSETO – Sabato 17 settembre, alle ore 10 al Museo di storia naturale della Maremma, la Libreria delle ragazze presenta “Lo spazio delle donne” di Daniela Brogi.
Oggi le donne sono in tutte le professioni e il loro spazio nella società è indubbiamente cresciuto. Ma in che modo è cresciuto? E quanto contano davvero? “Il mondo è ancora interpretato secondo la cultura e i valori maschili e le donne appaiono “fuori campo” nell’inquadratura – spiega l’autice Daniela Brogi -. È con questa felice metafora visiva che l’autrice fotografa come si è trasformato nel tempo lo spazio delle donne. Dai recinti della segregazione e dall’abisso della mancanza assoluta di diritti, le donne del Novecento hanno rotto gli steccati, vincendo grandi battaglie civili e inserendosi negli interstizi della società patriarcale. Producendo oltre alle azioni, pensiero e opere. Ma nel loro lavoro – in questo è consistito il femminismo – sono restate a lungo ai margini, perché per tanto tempo le donne sono state abituate a sentirsi incapaci e senza talento. La memoria delle loro opere non ha contato, il loro lavoro materiale, culturale, creativo è stato oscurato, silenziato, internato”.
Come fare? Se lo chiede l’autrice nelle prime righe del suo piccolo e originale libro, che ha già fatto discutere tanto e in tutta Italia. “Come trasformare in pensiero, racconto, sentimento e azioni condivisi risorse e saperi così vitali, eppure ancora così distanti dal discorso comune?” Bisogna rimetterci al centro dell’inquadratura, far diventare attivo il “fuori campo”. Recuperare la nostra storia e decostruire il sistema simbolico maschile: “per illuminare uno spazio così fuori campo non basta aggiungere nomi, né la soluzione è cancellare il passato. Piuttosto servono altre parole e nuove inquadrature”.
“Depatriarcalizzare” il mondo, insomma. In tante ci chiediamo perché gli uomini – anche i più sensibili e più attenti – non si prendono cura di quanto le donne hanno da dire, a loro basta aver accettato la parità, game over, sembrano dire, cosa volete di più. Ma c’è un’altra porta da aprire, un altro gioco da mettere sul tavolo. E Daniela Brogi lo sostiene con forza: “È arrivato il tempo che anche gli uomini si occupino delle opere delle donne: le leggano, le guardino, le studino, ne scrivano”. Il confronto è aperto.
Daniela Brogi è docente di letteratura italiana all’Università per stranieri di Siena.
In dialogo con lei Donatella Borghesi, giornalista, Mauro Papa, critico d’arte, e Luciana Rocchi, storica.