GROSSETO – Nove “statue viventi” raccontano l’affidamento familiare: lunedì 8 maggio, dalle 10 alle 13, il Museo archeologico e d’arte della Maremma ospita un evento promosso da Comune di Grosseto e Coeso Società della salute per parlare di questo importante istituto giuridico, a quarant’anni dalla legge 184.
Un evento che coinvolge gli operatori del centro affidi del Coeso e molte famiglie affidatarie che racconteranno la loro esperienza. L’evento, promosso dall’assessorato al Sociale del Comune di Grosseto, aspira a diventare un appuntamento annuale per i venti comuni consorziati.
«L’affidamento familiare – spiegano dal Coeso – prevede la possibilità di affidare un minore a una famiglia con o senza figli, convivente o sposata, o a un single, senza limiti particolari di età. L’affidamento può essere a tempo pieno o parziale (qualche ora al giorno o qualche giorno a settimana, ad esempio). È sempre a tempo e prevede il mantenimento costante dei rapporti con la famiglia di origine del bambino o del ragazzo».
«Tutti, quindi, possono dare la propria disponibilità ad accogliere un minore in affidamento familiare rivolgendosi al Centro affidi. Gli operatori specializzati del Coeso valuteranno le disponibilità ricevute e le situazioni e, se l’esito sarà positivo, inseriranno la famiglia o la persona nella banca dati delle disponibilità».
«Una volta effettuato l’affidamento, che avviene dopo un percorso attento di valutazione della situazione, il minore, la famiglia affidataria e la famiglia di origine riceveranno tutto il supporto necessario dal personale del Centro affidi».