GROSSETO – Mentre la città di Grosseto ospita, fino al 15 novembre, la mostra a cielo aperto “Conversations with blue gold” che racconta l’emergenza idrica, la parrocchia del Santissimo Crocifisso, legandosi e ispirandosi a questa iniziativa, ha deciso di promuovere due momenti di approfondimento sul tema e del valore inestimabile di questo bene comune prezioso, l’“oro blu” appunto.
Il ciclo di incontri è intitolato: “La siccità e l’uso consapevole delle risorse naturali”. Il primo appuntamento è per lunedì 26 giugno alle 17.30 nei locali della parrocchia in via Lavagnini 2 e avrà per titolo “Salus per aquam? Acqua, ambiente, salute: un legame indissolubile ma compromesso”. Il secondo momento sarà il 17 settembre alle 15 con un incontro dal titolo “Acqua madre. Acqua matrigna”.
Relatrice del primo incontro sarà Antonella Litta, medico di medicina generale, specialista in reumatologia, referente nazionale per l’associazione medici per l’ambiente-Isde (International society of doctors for the environment) Italia, per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano.
Litta, componente del tavolo di studio per la custodia del creato voluto dalla Conferenza episcopale italiana, si soffermerà sul dramma degli oltre 2 miliardi di persone che nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, con le conseguenze sanitarie che ne scaturiscono in termini di malattie e mortalità, ma segnando anche in modo violento e talvolta autoritario i rapporti sociali ed economici. Coordinerà il parroco, don Roberto Nelli, che si dice molto contento di aver potuto proporre queste occasioni di riflessione su un tema di strettissima attualità, come dimostrano le continue emergenze che riguardano sempre più spesso, anche nel nostro territorio, i lunghi periodi siccitosi a cui si sommano, di converso, circostanze in cui l’acqua cade violentemente diventando un ulteriore pericolo.
«Durante questo anno pastorale – dice Nelli – abbiamo messo al centro del nostro cammino la figura di Francesco d’Assisi, che fra le altre cose, ci educa ad uno sguardo nuovo sui beni della terra, da lui considerate creature attraverso le quali poter vedere impressa l’impronta di Dio creatore. Nel Cantico delle creature Francesco canta le lodi a Dio per sora acqua definendola ‘multo utile et humile et pretiosa et casta’. Aggettivi che analizzati uno per uno ci descrivono bene ciò che questo bene prezioso dovrebbe essere nella vita di ogni persona e che invece non è quasi mai. A fronte dell’opulento occidente che si permette di sprecarla, c’è una larga fetta di mondo che ne è priva anche per i più basilari usi. E l’acqua, allora, diventa oggetto di mercificazione. Riflettere su di essa con uno sguardo nuovo, ‘casto’, può aiutarci a prendere consapevolezza nuovamente, soprattutto in noi cristiani, del valore inestimabile di questo bene, che è elemento essenziale anche nella nostra vita di fede e sacramentale».