GROSSETO – «I cambiamenti climatici rappresentano certamente uno degli argomenti centrali del dibattito oggi su scala mondiale, ed i rischi di una catastrofe ecologica conseguenza di sostanziali e rapide variazioni del clima sono tra le maggiori preoccupazioni dell’uomo di oggi» afferma il Rotary club Grosseto.
Tema quindi di grande attualità, che verrà affrontato venerdì 26 gennaio dal professor Franco Prodi, fisico dell’atmosfera, in un incontro pubblico che si terrà all’hotel Granduca di Grosseto, a partire dalle ore 17. L’incontro è organizzato dal Rotary Club Grosseto e dall’associazione rotariana Carlo Berliri Zoppi. Tema dell’incontro: “Cambiamenti climatici, cause naturali e cause antropiche”.
«Come detto in un periodo storico in cui si parla molto di cambiamento climatico il professor Franco Prodi affronterà il tema partendo dalle basi fisiche del sistema clima e farà anche un cenno al “Laudato si” (La centralità del creato) e alla transizione ecologia con i suoi risvolti economici e ideologici» prosegue il Rotary.
«Il professor Franco Prodi, fratello del noto uomo politico Romano Prodi, è uno degli studiosi più qualificati del clima, non solo in Italia».
«Ricercatore del Cnr dal 1967 al 1987 negli istituti che si occupano di ricerche atmosferiche, ha approfondito i suoi studi presso il Centro nazionale per gli studi atmosferici degli Stati Uniti d’America. Tornato in Italia, ha conseguito la libera docenza in Meteorologia nel 1971, ed è stato docente di fisica, termodinamica e geofisica, prima di ottenere la cattedra di fisica dell’atmosfera all’Università di Ferrara. Fino al 2008 ha diretto l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Isac) del Cnr, e più volte si è espresso pubblicamente sul tema dei cambiamenti climatici».
«In merito al riscaldamento globale, dapprima il professor Franco Prodi ha espresso posizioni scettiche circa l’origine antropica dei cambiamenti climatici, ma in seguito la sua posizione si è radicalizzata al punto da portarlo a sostenere, nel 2019, che «dire che siamo noi i responsabili dei cambiamenti climatici è scientificamente infondato» conclude la nota.