FOLLONICA – Anche Follonica aderisce, come avviene da anni, alla manifestazione “Mille Gru per la Pace” che si terrà mercoledì 27 marzo, alle ore 11. Le bambine e i bambini, dopo il laboratorio in biblioteca, consegneranno al sindaco Andrea Benini e al giornalista Massimo Bersani tutte le gru di origami che in questi giorni si stanno costruendo nelle scuole.
Questo evento è organizzato dal Comune di Follonica e dagli istituti comprensivi ICFollonica 1 e Leopoldo II di Lorena con la collaborazione delle associazioni Cisc e RealGiallu ed è ormai al suo settimo anno. Molte più di mille sono le gru che da Follonica sono state portate dal giornalista Massimo Bersani alla scuola di Shiroyama, nella città di Nagasaki, che conosce già, ormai, la nostra cittadina grazie ai messaggi e ai video che nelle scorse edizioni abbiamo inviato.
Tutti possono partecipare meglio ancora portando una gru da unire a tutte le altre. Appuntamento davanti al Comune mercoledì 21 marzo, alle 11.
“Scriverò pace sulle tue ali
intorno al mondo volerai
perché i bambini non muoiano più così”
“Una bomba atomica era esplosa su Hiroshima, ma sei ciliegi erano sopravvissuti all’inferno. La natura era più forte dello spirito di distruzione. Sei ciliegi fiorivano tra le rovine: questo miracolo dava, a chiunque lo vedesse, nuovo coraggio di vivere”
Da “Il gran sole di Hiroshima”
La piccola Sadako aveva solo tre anni e al momento dell’esplosione si trovava in un parco insieme al fratello maggiore. Miracolosamente sopravvissuta, racconterà di aver sentito qualcosa che bruciava dentro di lei.
Ma si era salvata e crebbe sana e robusta fino a 14 anni, quando, improvvisamente, dopo un allenamento, svenne. Fu subito chiaro che il suo improvviso indebolimento era legato alle conseguenze delle radiazioni che erano capaci di colpire dopo tanti anni, e la sua triste storia divenne il simbolo delle sofferenze degli abitanti di Hiroshima e Nagasaki. Una antica leggenda giapponese vuole che si avverino i desideri di chi riesce a costruire mille gru di origami. Sadako vuole guarire e tornare a correre, per questo, nel suo letto di ospedale, insieme ad altri suoi coetanei, decide di impegnarsi con tutte le sue ultime forze, fino ad arrivare a 990 piccole gru di carta.
Da allora corone di gru vengono deposte sui monumenti per la pace delle due città colpite, e bambini di ogni parte del mondo si impegnano a continuare le mille gru, perché diventino milioni e portino alto il grido di quanti nel giorno della memoria invocano “Mai più… mai più Hiroshima, mai più… mai più Nagasaki”.