MASSA MARITTIMA – Si rinnova l’appuntamento con il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico dell’Italia, grazie al Fondo ambiente italiano. Massa Marittima protagonista, sabato 25 e domenica 26 marzo, delle Giornate Fai di Primavera in provincia di Grosseto.
Un fine settimana di festa con il Fai, che sul territorio nazionale vedrà l’apertura di oltre 750 luoghi, con un unico obiettivo: puntare i riflettori sul patrimonio di storia, arte e natura del bel Paese. Molte le cose da vedere nella città del Balestro con un itinerario che dura ben tre ore. Per i soci Fai e per chi si iscriverà sul posto al Fai sarà possibile visitare anche il tempio massonico di palazzo Malfatti.
Il programma è stato presentato questa mattina, in conferenza stampa, nel Palazzo della Provincia, da Maria Pia Vecchi, capo delegazione Fai della provincia di Grosseto; Fernando Santoni, responsabile area nord della delegazione provinciale del Fai; Marcello Giuntini sindaco di Massa Marittima, Irene Marconi assessore al Turismo e alla Cultura di Massa Marittima e Cecilia Buggiani, consigliera della Provincia di Grosseto.
«A Massa Marittima – spiega Maria Pia Vecchi, capo delegazione Fai della provincia di Grosseto – sarà un itinerario alla scoperta delle ‘Arti e dei mestieri’ lungo le vie suggestive del centro storico di questa meravigliosa città, che grazie alle risorse del sottosuolo e ai commerci via mare, conobbe uno straordinario sviluppo tra il 1200 e il 1300, fino alla nascita di un Governo comunale che batteva moneta e alla costituzione di una ricca comunità, formata da mercanti, artigiani e artisti. Proprio di un mercante di Massa Marittima è figlio Bernardino degli Albizzeschi famoso predicatore del Medioevo. Il Fai vuole raccontare l’importanza che ancora oggi ha il rapporto sostenibile e armonioso con il territorio e le sue risorse. La bellissima cattedrale di San Cerbone è la dimostrazione di come le grandi imprese dell’uomo siano sempre collettive: dobbiamo immaginarci qui intorno, uno stuolo di scalpellini, marmorai che lavoravano sul posto i blocchi di marmo, ma anche falegnami, fabbri, maniscalchi, cuochi e contadini, il capo architetto e il soprintendente».
«La presenza del Fai a Massa Marittima è per noi motivo di grande soddisfazione – afferma il sindaco Marcello Giuntini -, apriamo le porte della nostra città con la consapevolezza dei tesori che possediamo e il desiderio di far star bene le persone che la vorranno visitare. Massa Marittima custodisce un passato illustre, ogni palazzo racconta la sua storia. Conoscere e apprezzare il valore del luogo in cui viviamo è fondamentale per progettare il futuro senza perdere la nostra identità. Invito anche i massetani ad approfittare di questa occasione per scoprire scorci inediti di Massa Marittima».
«L’amministrazione comunale – aggiunge l’assessore alla Cultura e al Turismo Irene Marconi – ha subito accolto con entusiasmo l’iniziativa, a cui stiamo lavorando con il Fai da diversi mesi, attivando sul territorio una concreta sinergia operativa per l’accoglienza. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato: la società dei terzieri massetani; la Diocesi di Massa Marittima – Piombino; la cooperativa Zoe; il centro studi Agapito Gabrielli, il pittore Dino Petri; la Loggia Vetulonia numero 123, la Croce Rossa. C’è stata una grande partecipazione e anche il centro commerciale naturale ha aderito: gli artigiani ancora presenti nel centro storico, infatti, saranno operativi all’interno delle loro botteghe con dimostrazioni. Informazioni di dettaglio saranno fornite dall’ufficio turistico, in piazza Garibaldi, che durante le due giornate sarà sempre aperto, con orario continuato».
Cosa è possibile vedere
Il percorso prenderà avvio dall’edificio delle Fonti dell’Abbondanza, dove verrà illustrato il celebre affresco della Fecondità e verrà proposto l’affaccio al cunicolo per l’approvvigionamento idrico, di età medievale, aperto appositamente per il Fai. Successivamente sarà possibile ammirare la cattedrale di San Cerbone ed il lavoro degli scalpellini che lo hanno modellato. Il percorso proseguirà nel Palazzo vescovile con il mestiere dell’amanuense e poi verso uno spazio attualmente chiuso, riaperto appositamente per il Fai: l’antica falegnameria che contiene una collezione etno-antropologica di strumenti per la lavorazione del legno, emblematici dello stretto rapporto tra città e il bosco.
Si accederà dunque alle sedi dei tre terzieri, aperte eccezionalmente al pubblico, dove oltre ad ammirare gli edifici e la storia di queste istituzioni, sarà possibile entrare in contatto con mestieri legati al famoso Balestro del Girifalco: sarà possibile assistere alla costruzione di una intera balestra, alla tessitura e alla produzione dell’artigianato artistico. Una tappa della visita sarà il Frantoio storico di Città Nuova, recentemente restaurato dal Comune di Massa Marittima e inaugurato proprio per le Giornate Fai di Primavera. Riservato ai soci Fai e a chi si iscriverà al Fai durante l’evento sarà possibile visitare in via del tutto eccezionale anche il tempio massonico di Palazzo Malfatti di fronte al Palazzo comunale. Le visite sono curate da narratori ed esperti di storia locale.
Come partecipare e in quali orari
Non è necessario prenotare, basta recarsi al banchino del Fai che sarà allestito davanti alla Fonte dell’Abbondanza, a Massa Marittima. Il percorso richiede tre ore di tempo. La prima visita partirà alle 10, sia il sabato che la domenica, la seconda alle 11 e la terza alle ore 12. Dopodiché sarà fatta una pausa pranzo e i turni del pomeriggio ripartiranno alle ore 14 (il primo), il secondo alle 15 e l’ultimo alle 16. Si consigliano abbigliamento e scarpe comode.
Per la visita sarà chiesto un contributo libero a partire da 5 euro che andrà a sostenere le attività del Fai. Tra gli eventi collaterali alla manifestazione ci sarà anche la possibilità di andare a visitare tutti i musei della città con un biglietto unico speciale predisposto per le Giornate Fai e ogni informazione verrà fornita al banchino del Fai presso la Fonte dell’Abbondanza. Compreso nella visita al museo di San Pietro all’Orto sarà possibile vedere la mostra di Dino Petri “Fonderie e ferriere dell’alta Maremma”, che si compone di quaranta disegni sul patrimonio di archeologia industriale delle Colline Metallifere e della Val di Cornia. Un lavoro di ricerca lungo più di venti anni, che rimarrà esposto dal 24 marzo fino al 25 giugno. L’artista vanta una lunga collaborazione con il Fai.