GROSSETO – Come è cambiata la società in tempo di crisi? La filosofa politica Giorgia Serughetti, ricercatrice all’Università di Milano Bicocca, scrittrice ed editorialista del quotidiano Domani, presenta il suo saggio La società esiste, edito da Laterza.
“Ho voluto ribaltare la famosa frase di Margaret Thatcher – la società non esiste, esistono solo gli individui e le famiglie – che fu profetica della svolta negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, verso quel neoliberismo che è diventato visione comune del mondo nella nostra epoca globalizzata”. Quella particolare filosofia ha prodotto una società individualistica, che ha accentuato le diseguaglianze, allentato i vincoli di solidarietà e messo in discussione la cittadinanza attiva e la partecipazione politica. La società attuale, segnata profondamente dai mutamenti geopolitici, è segnata da molteplici crisi: economica, ambientale, energetica. Oltre che dai focolai di guerra che aprono scenari sconosciuti.
“Ma la società resiste, e riemerge il desiderio di scelte e politiche radicali che parlino di solidarietà, di responsabilità collettiva, di uguaglianza”, sostiene ancora Giorgia Serughetti. “Ci sarà sempre qualcosa di più grande dei singoli individui”. Ma quali sono i nuovi segnali? “Sono quei movimenti che si richiamano alla necessità della cura delle relazioni e dell’ambiente. Il femminismo in tutte le sue varianti, i ragazzi di Friday for future, le donne iraniane in prima linea… È come se nascesse anche una nuova etica, contrapposta al catastrofismo e ai sogni di fuga dalla Terra dei giga-capitalisti alla Elon Musk. Malgrado tutto, la politica rinasce dal basso”.
Dialoga con l’autrice la giornalista Donatella Borghesi.