PITIGLIANO – Una conferenza a due voci per celebrare la Festa della Toscana: l’evento ad ingresso libero, a cura del professor Angelo Biondi e Vincenzo Piromalli si tiene giovedì 30 novembre alle 17 e 30, a Pitigliano, nella sala Consiglio del Palazzo comunale.
Sarà dedicata al centenario dalla nascita di Don Milani l’edizione 2023 della Festa della Toscana, la manifestazione che dal 2000 si rinnova il 30 novembre di ogni anno, per ricordare la decisione rivoluzionaria con cui, nel 1786, l’allora Granduca Pietro Leopoldo fece della Toscana il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura.
La conferenza a due voci in programma a Pitigliano consentirà di approfondire la conoscenza di entrambi i personaggi protagonisti di questa edizione della Festa della Toscana: lo storico Angelo Biondi tratteggerà la figura del granduca Pietro Leopoldo e parlerà delle riforme introdotte in Toscana, Vincenzo Piromalli approfondirà invece la figura di Don Milani. Lo faranno alternandosi nella narrazione in modo da trattare le due storie in parallelo. L’incontro termina con la proiezione del video “Il buon vivere toscano: intervista a Lucia Poli”.
“È un appuntamento da non perdere – afferma Irene Lauretti, assessore comunale alla Cultura e all’Istruzione –. Invitiamo i nostri cittadini a celebrare con noi la Festa della Toscana, partecipando a questa iniziativa che abbiamo organizzato con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della conoscenza di due figure che riteniamo emblematiche per la storia e la cultura italiana. Da un lato Don Milani rappresenta un esempio di impegno sociale che continua ancora oggi ad essere d’ispirazione per molti. La sua idea di scuola inclusiva, equa e democratica e l’impegno nella lotta contro le disuguaglianze sociali sono temi che riteniamo fondamentali da condividere, soprattutto di questi tempi. Dall’altro la storia di Pietro Leopoldo, il sovrano illuminato che lasciandosi ispirare dal celebre scritto di Cesare Beccaria abolì la pena di morte. La Festa della Toscana nasce con la volontà di riconfermare ogni anno l’impegno della Toscana nella promozione dei diritti umani e dei valori che sono alla base della nostra cultura”.