GROSSETO – Dopo le tappe toscane a Firenze, Poggibonsi e Follonica, il regista Daniele Vicari arriva anche a Grosseto. Sabato 1 aprile l’autore di “Diaz” sarà al cinema Stella per un doppio appuntamento organizzato con Clorofilla, Quanto Basta e Storie di cinema, che lo vede come regista di “Orlando”, il film in sala fino a domenica, e anche come scrittore del libro “Il cinema, l’immortale”.
Il film è in programma nei consueti orari delle 17 e 21.15. Dopo la proiezione pomeridiana, intorno alle 19.15, Vicari racconterà il libro insieme ad Alessio Brizzi dell’associazione Storie di cinema. A seguire, intorno alle 20.15, ci sarà l’aperitivo cena su prenotazione al numero 3391201079 o alla mail cinema@festambiente.it (l’aperitivo può essere prenotato da coloro che andranno ad una delle due proiezioni, il costo è di 12 euro per aperitivo e film oppure di 7 euro per il solo film che non richiede prenotazione). Dopo di nuovo in sala per le 21.15 sempre con Vicari e Brizzi.
«“Orlando” – recita la sinossi – racconta la storia di un anziano, Orlando appunto, interpretato da Michele Placido, e di Lyse, la nipote che non ha mai conosciuto. Orlando vive in un paesino tra le montagne del centro Italia e, a contrario di molti altri suoi compaesani e di suo figlio emigrato a Bruxelles, non ha mai voluto abbandonare la sua terra. Quando, però, dal Belgio arriva una chiamata nella quale il figlio gli chiede aiuto, l’uomo si vede costretto per la prima volta in tutta la sua esistenza a mettersi in viaggio. Giunto a Bruxelles, Orlando scopre di essere nonno della dodicenne Lyse. Inconsapevolmente nonno e nipote dovranno fare lo stesso percorso, ovvero affrontare il presente e tutto ciò che ne deriva, nonostante abbiano vissuto finora lontani e in modo differente, uno in un mondo rurale nei pressi di un paesino, immerso nella campagna, e l’altra in una metropoli europea. I due sono quanto di più distante ci possa essere, ma capiranno con loro grande sorpresa di avere bisogno l’uno dell’altra».
«Nel libro “Il cinema, l’immortale” invece Vicari parla del cinema e di come periodicamente ne venga dichiarata la morte. Il cinema è stato dichiarato morto, da quando è nato in quel famoso 28 dicembre 1895. Gli stessi fratelli Lumière che gli diedero i natali dissero che si trattava di «una invenzione senza futuro» e lo dissero pensando alla vertiginosa evoluzione tecnologica di cui si erano fatti essi stessi interpreti in quanto industriali, produttori di pellicole e macchine da ripresa. Cosí il film, pur essendo nato per il grande schermo, ma essendosi adattato al piccolo fin dalla diffusione dei primi apparecchi televisivi (negli anni Cinquanta del secolo scorso), pare stia facendo la parte del leone sulle innovative piattaforme digitali. Durante il blocco dovuto alla pandemia e anche dopo, i film hanno superato le serie tv. Cos’è quindi il cinema oggi? È arrivato il momento di chiederselo fino in fondo con questo saggio destinato non tanto agli esperti quanto ai fruitori e agli appassionati della “settima arte”».