GROSSETO – Liti tra vicini, amori disperati, minacce, falsificazioni, proteste sociali… Non è una rassegna della nostra cronaca quotidiana, ma la lista di alcuni degli argomenti che, insieme ad altri, l’Archivio di Stato di Grosseto ha voluto affrontare nella mostra “Atti e misfatti. Carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ‘800 e ‘900”, di cui verrà presentato il catalogo in occasione de le Domeniche di Carta il 9 ottobre alle ore 10,30.
La Domenica di Carta 2022, come ogni anno promossa dal Ministero della Cultura per valorizzare il patrimonio documentale degli Archivi Statali offre la possibilità di visionare un campione di documenti della cronaca nera della provincia di Grosseto tra ‘800 ed i primi anni del 1900: “Questi documenti sono una finestra sulla società del tempo, un modo per toccare con mano la storia della Maremma che leggiamo sui libri o abbiamo sentito raccontare dai nostri nonni. La mostra rappresenta un punto d’arrivo del lavoro svolto fin qui, ma è anche un punto di partenza, perché c’è ancora tanto da scoprire e sono ancora molte le carte “dormienti” che aspettano solo di essere riportate alla luce, per raccontarci nuove storie”, ha commentato la direttrice dell’Archivio di Stato Eloisa Azzaro.
L’esposizione ha l’intento di evidenziare la particolarità del materiale documentario che i procedimenti dei tribunali spesso offrono. Dalla polvere degli scaffali ecco emergere proiettili, coltelli, lettere d’amore, di sofferenza e di odio, monete e banconote, ma anche manifesti, radiografie, stoffe e disegni che per le più varie ragioni hanno avuto una qualche parte determinante in un processo penale o civile, e con la loro presenza hanno pesato sul destino di qualcuno.
Uno spazio tra le vicende che sono state raccontate è stato riservato alla sicurezza nei luoghi di lavoro, un concetto poco diffuso nell’Ottocento delle miniere.
“Gli archivi giudiziari conservati in Archivio di Stato sono tra i più ricchi e consistenti, basti pensare che soltanto per il periodo postunitario, su cui si concentra la mostra, si conservano 3619 unità tra registri e buste senza contare i fascicoli provenienti dalle Preture. Una grande novità negli archivi giudiziari è il versamento della Procura della Repubblica avvenuto nel gennaio 2020, con il quale l’Archivio di Stato ha acquisito, tra gli altri documenti, i registri generali dei reati, fondamentali per la ricostruzione degli iter procedurali.
Questa enorme mole di documenti, fino ad oggi pressoché sconosciuta al grande pubblico, ha subìto proprio negli ultimi tre anni numerosi interventi. Le operazioni svolte dal personale dell’Archivio di Stato hanno consentito di schedare tutti i processi penali e di schedare e censire alcune altre serie, tra cui i Profitti di regime, i Verbali in materia civile, gli Atti istruttori. Iniziare a conoscere il fondo archivistico è certamente il primo passo per poter restituire ai ricercatori, studiosi e a tutta la cittadinanza il prezioso contenuto di queste carte”, ha concluso la direttrice.
L’accesso è libero e gratuito; alla presentazione del catalogo seguirà la visita guidata alla mostra.