SCANSANO – L’associazione Pygargus Ets organizza e presenta la mostra fotografica “Scansano in natura” allo scopo di sensibilizzare il grande pubblico sulle tematiche ambientali care agli ornitologi dell’associazione: far conoscere l’albanella minore e il progetto che studia e protegge questo rapace simbolo della Maremma e far scoprire la vera foto naturalistica.
«La mostra nasce per merito di fotografi con la “f” maiuscola, ossia quei fotografi che scattano senza disturbare o attrarre in qualsiasi modo gli animali, senza abituarli alla presenza dell’uomo e metterli in pericolo. Con la partecipazione del comune di Scansano che patrocina l’iniziativa e grazie alle attività commerciali che hanno sposato la nostra causa e ospitano le opere fotografiche presso i loro locali dal 23 marzo a giorno 7 aprile» affermano gli organizzatori.
Il 23 marzo alle 17.30 si terrà l’inaugurazione dell’esposizione itinerante nei suggestivi e particolari locali storici del seicentesco palazzo Ghio sede dell’”Emporio di Scansano”, condotto da Simonetta ed Egidio. La mostra è ospitata anche negli ambienti dell’”Enoteca Scansanese”, rimessa da poco a nuovo dai proprietari Alessandro e Loredana. In piazza Garibaldi accolgono la rassegna Andrea al suo “Caffè dell’Arco” da poco aperto all’ingresso della parte medievale del paese di Scansano, e Luca all’artistico “Bar della Posta”. Ivano ospita le opere fotografiche presso la sua trattoria tipica “Il Grottone”.
I fotografi: Angelo Balocchi, Maurizio Berni, Marco Brandi, Giancarlo Gabbrielli, Andrea Daina Palermo, Giulio Giuggioli, Marco Marchioni, Giulio Picchi, Luca Zellini hanno creato delle immagini spettacolari, scattate in natura e nel rispetto della Natura, di varie specie della fauna italiana e locale, uccelli, mammiferi, rettili, insetti, di cui alcune accidentali ed altre molto rare, tutte accomunate dalla sempre maggiore fragilità degli ecosistemi naturali.
Attività principale del progetto di ricerca e conservazione dell’Albanella minore in Maremma toscana è contrastare la perdita di biodiversità mediante la ricerca di questa specie e, al contempo, mettere a conoscenza le aziende agricole della presenza e delle abitudini di questo rapace, dichiarato VU (vulnerabile dalla IUCN). Far conoscere il valore aggiunto della esistenza del rapace per l’ambiente naturale e agricolo, poiché la sua presenza denota un ambiente sano e un’agricoltura ecologica e di qualità. Insegnare che la presenza dell’albanella aiuta l’agricoltore stesso nella lotta biologica ai nocivi (alcune specie di ortotteri e di muridi), indicare come preservare i nidi e le nidificazioni messi a rischio dalle operazioni di trebbiatura nei campi di cereali e fieno, poiché l’albanella minore nidifica al suolo, in questa tipologia di colture, e i tempi delle attività di trebbiatura coincidono con le nidificazioni. La tutela di questo rapace e degli ambienti in cui nidifica rientra inoltre fra gli obiettivi della Strategia Nazionale ed Europea della Biodiversità che rappresenta lo strumento attraverso il quale l’Italia intende contribuire all’obiettivo internazionale di garantire che entro il 2050 tutti gli ecosistemi del pianeta siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti.