CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Domani, sabato 17 settembre alle ore 18:00, un appuntamento imperdibile per i lettori che amano immergersi nei racconti di Andrea Vitali, l’ex medico di famiglia di Bellano, location dove l’autore ha ambientato quasi tutti i suoi romanzi. Al “Salotto di Italo Calvino”, la rassegna letteraria ideata dal Comune di Castiglione della Pescaia giunta alla sesta edizione che si tiene nel giardino della Biblioteca comunale in via IV Novembre, Vitali sarà intervistato da Fulvia Perillo e presenteranno il romanzo “La gita in barchetta”.
Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato.
Finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più, ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione.
Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo.
Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata. Protagoniste della trama due donne: la vedova Ceresa (con le sue tre figlie: Lirina, malmaritata con un muratore alcolista; Rita, che suscita compassione per la sua zoppia, e la bellissima Vincenza, priva di prospettive) e la siciliana Sciacca, con il figlio di belle speranze Nicolò.
Siamo negli anni Sessanta e tutto il paesino, la cui coralità di personaggi è un’altra protagonista sparla delle loro vicende, che finiscono per intrecciarsi proprio il giorno in cui Nicolò si laurea in legge. Sarà proprio una “gita in barca” per vedere la fioritura delle azalee a cementare l’unione tra le due famiglie, ma anche a rivelarsi per una delle donne l’ultimo momento di grande felicità.