CAPALBIO – Le storie dei briganti di Maremma tornano protagoniste con “Di macchia e di morte”, il primo libro di Filippo Cerri, che sarà presentato sabato 16 luglio alle 19,30 nel giardino dell’hotel “Valle del Buttero”, nel centro storico di Capalbio.
Filippo Cerri, 31 anni di Albinia, oltre a curare l’azienda di famiglia, è un videomaker che durante la pandemia ha iniziato, insieme a un collega, un documentario incentrato sulla figura di Tiburzi ed è proprio durante il suo viaggio tra le storie dei briganti che ha raccolto il materiale contenuto nel romanzo: «Oltre a storie su Tiburzi, protagonista del documentario che al momento resta inedito – spiega l’autore – ci sono tante storie, tra saggistica e leggenda, che hanno ispirato quello che è un vero e proprio romanzo che affonda le sue radici in fatti realmente accaduti».
«Ripercorrendo la saggistisca di Alfio Cavoli – aggiunge Cerri – e cercando di rimettere insieme la tradizione orale, mi sono reso conto della vastità del fenomeno del brigantaggio che, al tempo, era un argomento di cui si discuteva a livello nazionale e che oggi è un po’ caduto nell’oblio. Invece tra realtà storica e leggenda il brigantaggio ha tutte le caratteristiche del mito tra amicizia, tradimenti, violenza, tutti gli ingredienti per grandi storie che io ho voluto romanzare a modo mio, sperando di dare una nuova spinta propulsiva alla narrazione e allo studio del fenomeno».
A ospitare l’opera prima del giovane autore non poteva essere che Capalbio, epicentro del brigantaggio in Maremma, nella splendida cornice dell’hotel “Valle del Buttero”, che il proprietario Riccardo Sebastiani in estate mette spesso e volentieri a disposizione per iniziative culturali gratuite: «E’ il nostro modo – sottolinea – di promuovere il territorio e siamo molto felici di ospitare e far conoscere l’opera prima di un autore maremmano che racconta il nostro territorio dopo una meticolosa ricerca e uno studio attento».
Nel suo romanzo Filippo, infatti, oltre a trattare la figura di Tiburzi, ha scelto di proporre anche storie meno note come quella del brigante Stoppa di Talamone: «Molto materiale su Tiburzi è nel documentario e non è stato inserito nel libro – conclude – “Di macchia e di morte” è un romanzo che nasce come lavoro parallelo e i protagonisti sono molti e tutti da scoprire».
Dialoga con l’autore lo scrittore capalbiese Andrea Zandomeneghi, l’evento è gratuito. “Di macchia e di morte” è edito da Effequ.