GIANNUTRI – Tornano a splendere le stanze decorate da mosaici geometrici all’interno della Villa Romana di Giannutri (Isola del Giglio), che fu quartier generale per i velieri in transito nei mari del I secolo dopo Cristo e ospitò gli antenati di Nerone.
Il restauro, grazie alla collaborazione con Rotary Club – Distretto 2071, che riunisce i 66 club della Toscana, sarà svelato il prossimo weekend e visibile da questa estate, in vista dell’apertura del nuovo centro di documentazione e del ritorno in loco del pezzo più pregiato del complesso archeologico: il Mosaico del Labirinto, attualmente custodito presso il Museo Archeologico di Firenze.
Sabato 7 maggio alle 14.00 sull’isola di Giannutri con una visita guidata saranno mostrati al pubblico i risultati del processo di restauro e pulitura, realizzato dalla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, che hanno liberato il quartiere portuale di Cala Maestra da costruzioni sovrapposte in epoca moderna e recuperato diverse aree di quello che nel I secolo dopo Cristo fu antico complesso residenziale con scalo marittimo della potente famiglia dei Domizi Enobarbi di cui Nerone fu discendente.
A guidare la delegazione sull’Isola, il governatore Distretto Rotary 2071 Fernando Damiani, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini, la presidente di Confcultura Patrizia Asproni, il funzionario archeologo presso la Soprintendenza Archeologica belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo Matteo Milletti e il presidente della Commissione Cultura del Rotary Club Giulio De Simone, che nell’occasione interverranno sul tema “Il nostro patrimonio culturale: dalla tradizione all’innovazione”.
A seguire saranno presentati gli avanzamenti del progetto di restauro iniziato nel 2016 grazie al Ministero della Cultura e ormai prossimo alla conclusione, con la restituzione ai visitatori del criptoportico antistante alla villa e le operazioni di consolidamento effettuate su tre stanze mosaicate. Nei prossimi mesi sarà inoltre inaugurato un centro visite dedicato, mentre a breve si attende il ricollocamento dello splendido mosaico del Labirinto, rappresentante il mito di Teseo e il Minotauro, distaccato per esigenze di tutela nel 1991 e al momento custodito all’interno del Museo Archeologico di Firenze. La gestione della Villa Romana, che evidenzia una sinergia virtuosa tra pubblico e privato, vede tra gli attori, oltre alla Soprintendenza, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Consorzio di Giannutri e il Distretto Rotary 2071.
“In qualità di governatore del Distretto 2071 Rotary – afferma Fernando Damiani – il mio mandato è tutto incentrato sul dare risalto alla cultura e all’arte in senso lato, che sia da viatico per una ripartenza in bellezza. In questo solco si inserisce questa iniziativa: vogliamo infatti sensibilizzare tutti, toscani e non, a scoprire o a conoscere meglio l’isola di Giannutri, paradiso noto a pochi, incastonato tra bellezze naturali e artistiche veramente suggestive”.
Un weekend dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale della Costa d’Argento. In parallelo, venerdì 6 maggio alle ore 18 alla Polveriera Guzman di Orbetello, inaugura la mostra “Pesci, conchiglie e fossili”, anch’essa realizzata con il sostegno del Rotary Club: più di venti volumi datati tra il 1524 e i primi del 1800 e circa cinquanta incisioni appositamente realizzate oltre a chine, foto d’artista e opere contemporanee che rappresentano rarità, bellezze e bizzarrie della natura, registrate o immaginate durante i secoli. L’esposizione sarà inaugurata alla presenza di partner e organizzatori, con il sindaco Andrea Casamenti e i rappresentanti delle sezioni Rotary Club del territorio. Gli onori di casa saranno affidati a Paolo Tiezzi Maestri, presidente della Rotary Fellowship of old and rare antique books e della Società Bibliografica Toscana, per introdurre ai presenti una mostra che spazia su cinque secoli di arte e storia.
Dalle incisioni cinquecentesche del medico francese Guillaume Rondelet, che mostrano animali fantastici quali il pesce vescovo e il pesce monaco, si passa a lavori contemporanei realizzati da artisti da tutta Europa a cura di Gian Carlo Torre, fino a disegni firmati dall’ittiologo Giuseppe Tosi che documentano le specie presenti tra Argentario, Giglio, Giannutri e fotografie subacquee di Alessandro Tommasi, oltre alle creazioni polimateriche dell’artista Sara Lovari. L’esposizione sarà visitabile fino al 23 maggio 2022 dalle 17.30 alle 19.30, in ottemperanza delle normative Covid in vigore. A seguire si sposterà a luglio presso il Museo dell’Accademica dei Fisiocritici di Siena, il 3 settembre a Città di Castello presso il Museo di Malacologia, il 24 settembre al Museo Civico di Montepulciano e il 19 novembre al Museo GART di Scandicci (FI).