ROCCASTRADA – Il Comune di Roccastrada in collaborazione con Auser Ribolla, Commissione per la parità e le pari opportunità del Comune di Roccastrada ed altre associazioni locali, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, presenta venerdi 25 novembre alle 21 all’ex cinema di Ribolla, una conferenza sulla violenza di genere per parlare del caso di Artemisia Gentileschi, a cura del dottor Giuseppe Corlito psichiatra e psicoterapeuta, con la partecipazione di Chiara Marchetti, dirigente medico dell’Azienda Usl Toscana sud est coordinatrice Codice Rosa rete ospedaliera e territoriale 118 ed i saluti del sindaco di Roccastrada e presidente della Provincia, Francesco Limatola. Durante la conferenza saranno presenti incursioni emozionali a cura di Claudia Dondoli e Giacomo Moscato del progetto Centro Studi del laboratorio teatrale Ridi Pagliaccio.
L’ingresso è libero e gratuito.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite che l’ha istituzionalizzata il 17 dicembre 1999, dove si definisce questa violenza «una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, ad oggi, non viene denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano».
Secondo l’articolo 1 della “Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne”, la violenza contro le donne è «Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata». E nella stessa dichiarazione si riconosce la matrice storica, sociale e culturale della violenza di genere: «Il femminicidio è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione della donna».
«Dal 1999 a oggi, con l’evolversi della consapevolezza sociale – queste le parole della vice sindaca Stefania Pacciani -, i sistemi legislativi dei vari paesi e le organizzazioni internazionali hanno via via modificato norme, pene, definizioni di reato e fissato diritti e nuove misure di protezione per le vittime di violenza, anche se molto resta ancora da fare visti i numeri attuali della violenza di genere. Sono numeri che ci raccontano che gli abusi, le violenze e i maltrattamenti sono un problema strutturale e si possono sconfiggere solo se li combattiamo permanentemente; dobbiamo fare un salto di qualità nella risposta di protezione nei confronti di chi subisce violenza, ma il salto di qualità deve essere soprattutto culturale. Come Commissione per la parità e le pari opportunità vogliamo continuare ad essere in prima linea nel contrasto alla violenza per cercare di veicolare messaggi positivi sul tema e farlo con eventi come quello in programma per il 25 novembre è un modo per ribadire il no alla violenza sulle donne e rilanciare la campagna per promuovere il numero gratuito 1522 collegato alla rete dei centri antiviolenza e delle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere».