Olma: «La qualità dell’olio si trova in etichetta» ecco come leggerla
GROSSETO – Oggi nell’appuntamento in collaborazione con Olma affrontiamo il tema quanto mai attuale dell’etichettatura, che è poi la “carta d’identità” dei prodotti alimentari da cui si evince , tra le altre cose, la provenienza del prodotto, la quantità, e le dichiarazioni nutrizionali.
ETICHETTATURA
La carta di identità del prodotto alimentare è l’etichetta.
Continuamente normata, ad oggi vede l’ultima revisione nel Reg.1169/2011. Nell’etichetta sono stati raccolti i punti fondamentali della comunicazione legata al prodotto. Le informazioni che compaiono in etichetta si dividono in:
Informazioni obbligatorie:
- la denominazione di vendita;
- la designazione dell’origine (solo per l’olio extra vergine ed il vergine);;
- informazioni sulla categoria di olio;
- la quantità netta;
- il termine minimo di conservazione;
- le condizioni particolari di conservazione;
- il nome o la ragione sociale e l’indirizzo del responsabile commerciale del prodotto;
- il lotto;
- la dichiarazione nutrizionale;
- la campagna di raccolta (per l’extra vergine ed il vergine)
- la sede dello stabilimento di confezionamento.
Informazioni facoltative regolamentate:
- riferimento a freddo;
informazioni facoltative non regolamentate:
- non devono indurre in errore;
- non devono essere confuse e ambigue per il consumatore;
- non possono occupare lo spazio disponibile per le informazioni facoltative.
Alcuni esempi di etichettatura:
ETICHETTA A PENDAGLIO PER BOTTIGLIA: come tutte le etichette deve essere solidale con il prodotto finito in modo che non possa essere rimossa o persa.
ETICHETTA ADESIVA per bottiglia: classica soluzione per l’olio. Sicuramente il metodo di etichettatura più diffuso.
ETICHETTATURA DELLA DAMA: non molto diffusa. La dama è un contenitore da 3 litri in vetro dalla forte caratterizzazione locale, normalmente utilizzata per il vino.
ETICHETTATURA DELLA LATTINA: effettuata con serigrafia o con etichetta adesiva su lattina anonima. Utilizzata spesso nelle zone di produzione per gestire volumi da scorta. Normalmente 5 litri, ma anche da 3 o 1 litro.
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