Musica, arte, vino, natura, passione: gli ingredienti del successo dell’Amiata Piano Festival
Nel cuore della Toscana, tra sogno, utopia e realtà, torna l’incanto della grande musica tra le vigne e gli ulivi, alla sua XVI edizione
GROSSETO – Dopo un anno di silenzio necessario e sofferto, torna finalmente la grande musica di qualità al Forum Fondazione Bertarelli sul Monte Amiata per “Amiata Piano Festival”, uno tra i più prestigiosi appuntamenti musicali internazionali del territorio, in uno scenario paesaggistico di rara bellezza e in un contesto enologico di assoluto prestigio.
Anche in questa edizione ancora ridotta, rimane invariato lo spirito fondante di portare artisti internazionali nel quadro rinascimentale delle campagne più intonse d’Europa, in un auditorium perfetto per acustica, impatto estetico e comodità. Grazie al sogno della coppia d’arte e di vita Maurizio Baglini e Silvia Chiesa e al grande mecenatismo contemporaneo della Fondazione Bertarelli, a Poggi del Sasso torna la musica d’arte.
Spazio alle diversità culturali, eterogeneità di stili musicali e passione per un territorio unico al mondo, incontaminato e lontano da qualsiasi stereotipo conformista: è la filosofia di Amiata Piano Festival, fondato nel 2005 in una piccola sala di Castel del Piano e oggi diventato un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati che desiderino scoprire una Toscana inedita.
Negli anni, Amiata Piano Festival si é sviluppato con l’intento di creare qualcosa di individualmente ben riconoscibile. Ciò ha consentito di attirare un pubblico di tutte le età e provenienze geografiche – non soltanto europeo, ma dai cinque continenti – desideroso di godere della bellezza musicale in un contesto paesaggistico dal fascino incomparabile.
Il successo raggiunto passo dopo passo – con una costante crescita dell’affluenza di pubblico e il plauso della critica musicale italiana e internazionale – ha permesso allo staff del Festival di alzare l’asticella delle ambizioni. I concerti che prima erano ospitati nella Sala Musica del Podere San Giuseppe, poi nella Cantina di Collemassari, oggi si svolgono in uno spazio creato ad hoc: il Forum Bertarelli, un auditorium dall’acustica sorprendentemente naturale, capace di restituire il suono nella propria integrità senza mai dover ricorrere ad amplificazioni o alterazioni della fisicità degli strumenti e delle voci. Dalla cameristica alla sinfonica, la musica ha trovato qui una sede di rara perfezione.
Come ogni anno Amiata Piano Festival presenta un programma di altissima qualità artistica e totale indifferenza verso le frontiere di genere, invitando con grazia l’ascoltatore dalla musica da camera alla danza, con i solisti del Balletto di Stoccarda insieme a Silvia Chiesa e Maurizio Baglini su repertorio tra Ottocento e Novecento italiano; dalle riflessioni sulla matematica dei suoni, con due pianoforti in dialogo col matematico e divulgatore scientifico Piergiorgio Odifreddi, a progetti insoliti, sommamente inusuali nei programmi delle normali stagioni, vere curiosità di sottile ricercatezza, come il concerto per arpa e armonica a bicchieri o glassharmonica, strumento di raro fascino anche estetico giacché composto da bicchieri da vino, di Pauline Haas e del musicista francese specializzato in strumenti inconsueti Thomas Bloch. E ancora gli incontri di parola recitata e musica, con la grande Paola Pitagora, impegnata nella narrazione de Le Mille e una Notte sulla trascrizione per pianoforte a quattro mani di Rimsky-Korsakov della sua suite orchestrale Sheherazade con i pianisti Marco Sollini e Salvatore Barbatano. La forte presenza del repertorio novecentesco e contemporaneo, Leitmotiv del festival, si conferma con lo storico ensemble milanese Sentieri Selvaggi guidato da Carlo Boccadoro su rare musiche di Torke, Testoni, Nyman, Jeffes, ma anche con l’inusuale Viaggio Americano per Cinque Tastiere di Emanuele Arciuli impegnato nella sfida con clavicembalo, pianoforte, pianoforte preparato, pianoforte elettrico e microtonale, toy piano. Senza dimenticare il progetto di Silvia Chiesa C3-ChiesaCellosCremona con l’inusuale formazione di otto violoncelli e il soprano Maria Babilua, nonché il concerto natalizio capitanato da Maurizio Baglini su repertorio beethoveniano poco frequentato.
I concerti di Amiata Piano Festival vengono trasmessi da RadioRai3 e una selezione di essi viene annualmente pubblicata in tutto il mondo da DECCA.
Nove concerti declinati in: Euterpe dal 29 Luglio al primo Agosto, Dionisus dal 26 al 29 Agosto e, in chiusura di un anno diverso a causa delle perduranti incertezze pandemiche, il tradizionale Concerto di Natale sabato 11 Dicembre.