“… e se domani”. A Santa Fiora un confronto sul futuro per i Soci di Amiatina
SANTA FIORA – Il presidente di Coop Unione Amiatina Vincenzo Fazzi nel suo intervento offre un quadro di insieme della vita della Cooperativa ripercorrendo quanto è successo nel 2023 e tracciando a grandi linee il contesto con cui dovremo confrontarci nel 2024. “Il 2023 è stato un anno molto complesso dal punto di vista geo politico ed economico internazionale: gli eventi più recenti condizionano pesantemente le nostre vite e le attività della cooperativa.
In quest’ultimo anno abbiamo dovuto affrontare le stesse difficoltà che affrontano tutte le famiglie; l’aumento imprevisto dell’energia elettrica, l’aumento a volte ingiustificato delle materie prime, l’aumento dei tassi di interesse con effetti pesanti sui mutui in essere, la difesa del reddito dei dipendenti, hanno reso impegnativo il nostro compito primario teso alla salvaguardia del potere di acquisto dei soci e dei clienti” prosegue Vincenzo Fazzi “Il nostro obiettivo primario è quello di contenere il più possibile i prezzi di vendita anche se il contesto economico non sempre ci ha permesso di perseguire questo obiettivo nella misura che avremmo voluto. Gli obiettivi che il Consiglio di amministrazione vuole perseguire, possono essere pienamente realizzati solo con la collaborazione dei nostri Comitati Soci che in questi anni, oltre alle loro attività di carattere sociale e solidale, hanno svolto un ruolo essenziale di ascolto verso la base sociale e di attenzione verso i nostri punti di vendita. E’ indispensabile agire fino in fondo la distintività della cooperativa, la Coop è dei soci ed è pensando a loro che dobbiamo progettare le nostre attività. Negli ultimi due anni le azioni di Coop sono state costruite con l’obiettivo di dare una maggiore valorizzazione al ruolo del socio. La campagna identitaria lanciata ad aprile e ripresa a novembre ne è un esempio”.
Cristina Renai, Responsabile delle Politiche Sociali di Coop Amiatina, ha introdotto il tema del futuro della Coop e di cosa i Soci attivi in sinergia con i dipendenti possano mettere in atto. Sono due ruoli diversi all’interno di Coop, i lavoratori “colleghi” tra loro perseguono lo stesso fine, il Socio, che in Coop è volontario, mira allo stesso fine comune dei dipendenti.
Le cooperative sono fatte di soci e dipendenti e il significato delle due parole ci dice quanto siano profondamente collegate queste due anime della cooperativa e quanto sia indispensabile lavorare in condivisione di intenti se vogliamo rendere davvero efficaci le nostre azioni.
E’ cambiato il modo di fare volontariato. Soprattutto da parte delle nuove generazioni. L’alluvione dell’Emilia prima e della Toscana poi ci parla di una grande partecipazione fattiva ed emotiva di giovani che spontaneamente sono andati a spalare fango, a sostenere e aiutare le popolazioni colpite. Sono giovani che si impegnano in percorsi di partecipazione civile ma che di solito sono fuori dalle associazioni istituzionali. Partendo spontaneamente hanno dato vita a un’esperienza di senso che ha legato giovani e meno giovani intorno a un bisogno comune. Sono modalità di più breve termine e informali con coinvolgimenti occasionali. Una ridefinizione delle modalità che non decreta la fine del volontariato ma che ne cambia sicuramente la forma.
Luisa Pilo di Scuola Coop coordina la tavola rotonda dove Soci attivi eletti di recente hanno narrato le attività svolte negli ultimi anni e le idee per il futuro. Roberto Ulivieri che ha un’esperienza pluriennale come Socio attivo, riconosce il ruolo importante dei dipendenti che nelle attività organizzate hanno collaborato sia fattivamente che con nuove idee. “Uno dei motivi di soddisfazione sono le tante occasioni di socialità e di aggregazione che abbiamo organizzato, che poi hanno prodotto un risultato economico finalizzato in elargizioni per attività locali attraverso associazioni del territorio oppure per attività di solidarietà più grandi come in occasione di catastrofi ambientali, come le alluvioni degli ultimi mesi,” prosegue Roberto “stare insieme, socializzare e fare del bene è per me un ottimo risultato, da maggiore concretezza a quello che facciamo.”
Sempre Roberto racconta le difficoltà che ci sono state all’inizio della sua esperienza perché il Comitato soci veniva visto, con un po’ di pregiudizio, come una “costola della cooperativa”, quindi con il solo scopo di portare beneficio al supermercato senza vedere l’aspetto sociale che rappresenta. “Con il tempo molte persone e molte associazioni si sono avvicinate alle attività e hanno capito quanto c’è dietro alla Coop e che i valori condivisibili sono a portata di mano e si possono raggiungere insieme”
Marco Patania, eletto Socio attivo di recente, dice che si è candidato “perché la reputo una delle poche attività dove si può entrare in profondità su vari temi, vedo un disagio latente nell’affrontare il mondo di oggi e una forte difficoltà per una fascia di popolazione che si trova ad affrontarlo impreparata e singolarmente. I temi della digitalizzazione come dell’intelligenza artificiale vengono visti come delle possibilità, fermo restando l’indipendenza e autonomia dell’uomo nei confronti della macchina, ma non dobbiamo essere passivi al digitale. I problemi non riguardano i cosiddetti nativi digitali, bensì gli over 40 che si trovano di fronte al più grande cambiamento della loro vita. Ci vuole quindi consapevolezza e una riflessione costante e ripetitiva, per capire il momento. Prosegue Marco Patania “oggi dobbiamo vedere il contesto con nuovi occhi, serve un nuovo collante, nuovi modelli e nuovi valori. Il supermercato possiamo vederlo ancora come un punto di contatto per le persone, soprattutto nei nostri territori e quanto ancora possiamo lavorare per l’integrazione anche con le nuove etnie.”
Marco Vagaggini Consigliere delegato di Amiatina evidenzia le difficoltà del territorio caratterizzato da piccoli centri abitati dove il calo della demografia nazionale qui si fa sentire in maniera più importante. Il negozio Coop nei nostri paesi svolge una funzione sociale per la comunità, laddove servizi come le scuole, la posta e le banche stanno chiudendo, rimane solo punto vendita Coop come servizio. E’ importante che gli abitanti di questi territori comprendano quanto sia importante questo presidio, affinché il negozio abbia una sostenibilità economica, gli assortimenti e i prezzi di vendita devono essere calibrati alla realtà. “Dobbiamo concedere il diritto a restare a qui a quei cittadini che stanno subendo il calo demografico con il conseguente calo dei servizi.” Prosegue Marco Vagaggini “il ruolo del personale che lavora nei punti vendita è strategico perché deve interpretare al meglio i bisogni attraverso gli stimoli che i Soci esprimono andando a creare un rapporto di interazione e fiducia reciproca.” Roberto Ulivieri ha partecipato a un’attività formativa insieme ad altri Soci come lui e allievi Responsabili di negozio. Racconta con enfasi questa esperienza dove è rimasto sorpreso dalla meticolosità dell’attività formativa e dell’apertura e disponibilità dei dipendenti e della loro capacità di fare squadra. Oggi quelle caratteristiche le riscontra nei negozi ad anni di distanza dall’attività formativa.
Enrico Parsi direttore di Scuola Coop parla della sua esperienza: “i giovani hanno una conoscenza maggiore e delle competenze estremamente veloci; quando entrano nel mondo del lavoro sono molto più rapidi di quanto siano stati chi li ha preceduti. Il mondo del lavoro, per come concepito e realizzato negli ultimi decenni, non va più bene ai giovani, non è vicino alle loro esigenze. Quelli si affacciano al mondo del lavoro spesso se ne vanno e quelli che restano hanno un approccio differente dando nuove priorità alla propria vita. Dobbiamo forse interrogarci sulla motivazione? Sicuramente dobbiamo lasciarli spazio per fare innovazione, con metodi nuovi”. Enrico presenta quindi Angela Sciavilla, giovane ragazza bolognese che racconta la sua esperienza che ha portato alla creazione di Cantieri Meticci, una realtà nata negli spazi di una galleria commerciale di Coop Allenza 3.0 dove c’è incontro, condivisione, formazione tra persone di etnie diverse e con diverse esigenze. Nasce dall’esperienza di teatro per arrivare a veri e propri laboratori artigiani o servizi alle persone. “In questi anni i Cantieri meticci sono diventati un posto di socialità, dove si può stare anche se non si è Soci Coop o soci dell’associazione, se si passa lì per caso oppure perché ricerchiamo un posto dove si può creare alleanze tra le persone e trovare benessere perché convergono delle energie”.
Le parole di Maura Latini presidente di Coop Italia hanno concluso l’evento che ha visto la partecipazione di 120 persone fra Soci e dipendenti di Coop Amiatina: “Le cooperative di consumatori sono imprese di persone, prima che di capitali. Per questo non massimizzano il profitto e non distribuiscono utili, ma operano nel mercato per generare convenienza e valore sociale a beneficio dei propri soci, dei consumatori e a vantaggio delle comunità e per le future generazioni.”