Curiosità, passione, qualità: al Wooden Beer Shop un viaggio nel mondo della birra artigianale che si rinnova ogni settimana
GROSSETO – Avete mai provato una birra estone? Lo sapevate che le birre si distinguono per stile? Sapete cosa identifica la birra artigianale da quella industriale? E che ‘birra doppio malto’ non significa niente? Alessio, cuore e mente del Wooden Beer Shop, accompagna i suoi clienti in un vero e proprio viaggio alla scoperta della cultura brassicola europea attraverso le oltre 80 etichette selezionate nel piccolo negozio di Grosseto, in pieno centro storico.
Da dove nasce l’idea di un negozio che vende soltanto birra?
“Nasce da un’emozione, quella che ho provato ogni volta che sono entrato in un beer shop in Belgio: scaffali e scaffali di birre di ogni varietà, ogni birrificio con le sue caratteristiche e ogni etichetta con la sua storia. Così ho cercato di ricreare quell’atmosfera. Mi piace cambiare spesso le etichette sugli scaffali del Wooden, rinnovo la selezione quasi ogni settimana così i nostri clienti possono davvero provare l’esperienza di un viaggio tra i sapori. Inoltre, di quasi tutti i birrifici che scelgo, inclusi quelli esteri, conosco personalmente i birrai e questo mi aiuta a raccontare ancora meglio la birra e le diverse tecniche di produzione”.
Ci racconti come funziona il tuo negozio e come vedi il futuro per chi commercializza questo prodotto?
“Siamo aperti tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 e dal giovedì al sabato anche dopo cena. Spesso facciamo eventi con musica live o dj set per accompagnare l’aperitivo ma, in generale, è sempre possibile gustarsi una buona birra al bancone o al tavolo. Ciò che ci ha un po’ contraddistinto in questi mesi è sicuramente il frigo di lattine: entri e te lo trovi davanti, coloratissimo e sempre rifornito di prodotti nuovi (e freschi!). Una piccola anticipazione: da giugno inseriremo un nuovo frigo aumentando la scelta, arrivando fino a 100 prodotti differenti!
Il fenomeno della birra artigianale è sempre più in ascesa, ormai si trova un po’ ovunque, ma la vera differenza tra chi lavora questo prodotto la fa la modalità di conservazione: si può rispettare la catena del freddo e non lasciarla ‘scottare’ all’interno di un magazzino, oppure dimenticarsela su uno scaffale a temperatura non controllata. All’interno del nostro shop abbiamo installato un condizionatore in modo da garantire sempre al cliente la massima qualità e freschezza! Crediamo che questo farà la differenza, le persone sapranno riconoscere un prodotto sano da uno trascurato.
Hai iniziato quest’ avventura partecipando al progetto Pop Up Lab, a sei mesi di distanza qual è il bilancio?
“Popup è stata una bellissima opportunità per realizzare il progetto del beer shop. In questi mesi abbiamo iniziato a spargere i primi semi per diffondere cultura nella birra, abbiamo visto che la risposta da parte delle persone c’è stata e i clienti iniziano ad affezionarsi alla birra di qualità. Ma siamo solo all’inizio, un po’ come quando per la prima volta in un campo vengono seminati i primi semi di orzo: per far sì che renda come vogliamo dovranno passare alcuni anni. Noi siamo fiduciosi, crediamo nel nostro progetto, e man mano che il tempo passa abbiamo in mente di introdurre tante novità!”