AS Finanza&Consumo: cosa c’è da sapere sul decreto salva banche Carige e Mps
GROSSETO – In questi giorni molti ci chiedono quali sono le differenze tra il Decreto “salva-banche” dell’attuale governo e quello del governo precedente. Chiediamo ai professionisti di AS Finanza & Consumo, tra i maggiori esperti in ambito di anomalie bancarie, di fornirci una breve opinione al riguardo.
D: Buongiorno Dottore, la domanda principale è sapere se ci sono differenze sostanziali tra i decreti e cosa comporta il Decreto in sé stesso.
R: Innanzitutto, occorre fare una distinzione tra le due situazioni. La Monte dei Paschi di Siena è un istituto di credito molto più grande rispetto alla Banca Carige e la situazione in cui versava era molto più grave. Il Decreto è stato emanato dal Governo Gentiloni quando sia il mercato che la situazione debitoria di MPS erano compromessi. Infatti, lo stato ha dovuto mettere mano al portafoglio per una ricapitalizzazione “precauzionale” della banca al fine di evitare che finisse a corto di liquidità con titoli di obbligazioni subordinate emesse da MPS che sono state convertite in obbligazioni ordinarie. In sostanza, lo Stato pagò quasi 5,4 miliardi di euro per poi ritrovarsi il 68% di azioni della banca che ad oggi valgono meno di 2 miliardi. Viceversa, per quanto concerne la situazione della Banca Carige, il governo si è impegnato a fornire una garanzia pubblica sul rimborso di tutte le obbligazioni che l’istituto genovese emetterà. Questo per rendere appetibili agli investitori le azioni della banca verso il mercato, appetibilità che prima del decreto non ci sarebbe stata.
Quindi, in conclusione, lo strumento utilizzato dai Governi è simile nella forma, ma non nella sostanza.
AS Finanza&Consumo