Amiata piano Festival: con “Dionisus” al via la seconda tranche di eventi a Poggi Del Sasso
POGGI DEL SASSO – La musica è un linguaggio, o una forma di espressione emozionale? Amiata Piano Festival da sempre si propone l’obiettivo di provare a rispondere a questo quesito, incuriosendo il proprio pubblico: approfondimento culturale e intrattenimento sono pronti a marciare parallelamente durante “Dionisus”, seconda tranche agostana della manifestazione.
Si parte il 26 agosto con “Ispirato a Bach”, una serata in cui Silvia Chiesa, violoncellista, coordinatrice artistica e artista residente dell’Amiata Piano Festival, da sempre attenta al grande ruolo della didattica, dividerà la scena con i suoi allievi.
“Ritengo giunto il momento di poter condividere con loro lo stesso palcoscenico per un progetto di soli violoncellisti, tutti miei allievi, che possano suonare accanto e assieme a me per una “festa del violoncello”.
Il 27 agosto, sulla scena un vero e proprio percorso musicale da Bach al Novecento nel quale il matematico Piergiorgio Odifreddi – chiaro e trascinante comunicatore non nuovo a esperienze di palcoscenico – illustrerà alcuni concetti che sottendono alla logica del linguaggio musicale e alla sua evoluzione. Si partirà dalla soluzione del problema dell’accordatura, per proseguire in un percorso tra le tante “interferenze” che hanno costellato il rapporto tra musica e matematica: Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Brahms, Debussy, Ravel, Stravinsky.
Il 28 agosto, un nuovo trio italiano d’archi: tre solisti, per altro prime parti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che costituiscono un ensemble cameristico “minimalista”. Per questo tipo di organico si sono prodigati in creazioni geniali di esponenti supremi della storia della musica: Beethoven, Schubert, Boccherini.
In coda al programma, un “piccolo” capolavoro di Gustav Mahler in forma di Quartetto con pianoforte, scritto da un giovane Mahler in un unico movimento. Questo gioiello mahleriano è entrato nell’immaginario collettivo, in tempi recenti, perché utilizzato come colonna sonora nel film di Martin Scorsese “Shutter Island” con Leonardo Di Caprio.
Accostare l’arpa alla glassharmonica, di cui si strofinano e sfiorano i bordi con le dita bagnate per far sì che possano emettere suoni e “cantare”, è ciò che vedremo il 29 agosto. Una giovane arpista, Pauline Haas insieme a Thomas Bloch, massimo interprete di questo strumento straordinario dal punto di vista sia visivo che uditivo, in un concerto che suscita l’esplosione dei sensi: in seno ad un festival che nasce come matrimonio perfetto fra musica e vino, far “assaporare” a tutti le sensazioni dei bicchieri che suonano e cantano è un unicum che rappresenta un’attrattiva per tutti: dagli addetti ai lavori, messi nella condizione di scoprire soluzioni timbriche nuove ed inusitate, ai neofiti che desiderino trascorrere un’ora intensa di puro piacere.
Del resto, i concetti di multidisciplinarietà e divulgazione della cultura sono da sempre cifra caratteristica dell’Amiata Piano Festival: un agosto prestigioso dunque, per poter fornire al neofita spunti di attrazione nei confronti della fisicità della materia musicale e al tempo stesso dare all’addetto ai lavori, nuovi spunti di riflessione su quanto la forma d’arte più cosmopolita della civiltà sia in grado di offrire.