di Sabino Zuppa
ORBETELLO – Consiglio comunale anomalo ed a senso unico, questo pomeriggio ad Orbetello, dopo la decisione dell’opposizione di Oltre Il Polo di abbandonare la seduta. Il tutto nonostante ci fossero importanti punti all’ordine del giorno come il primo passaggio per l’adozione della tassa di soggiorno e la rateizzazione della nuova Tares. Dopo l’uscita Casamenti ha parlato di «emergenza democratica che ormai investe l’attuale amministrazione comunale. La giunta Paffetti ha perso il senso delle istituzioni – ha detto – non garantendo la trasparenza promessa in campagna elettorale. Dal 19 dicembre 2013 non vengono più pubblicate le delibere di giunta sull’albo pretorio on line, come è obbligatorio per la loro validità, e per l’opposizione diventa difficile consultare gli atti. Le commissioni consiliari vengono convocate per il giorno prima del consiglio comunale e dopo il rimpasto i membri delle commissioni stesse e i presidenti continuano a convocare le commissioni nonostante siano divenuti assessori comunali. Poi si è raggiunto il massimo con la negazione del consiglio comunale sulla vicenda Fossino. Hanno preferito andare a raccontare un po’ di favolette ai cittadini fuori dal consiglio. Ci auguriamo che il nostro forte gesto simbolico possa dare una scossa a questa amministrazione comunale – conclude – affinché ritrovi almeno il senso della democrazia istituzionale e del rispetto per chi rappresenta una larga fetta di popolazione e che a breve potrà essere nuovamente maggioranza in questo comune».
Fortemente sorpresi i membri della giunta Paffetti: «Siamo assolutamente interdetti e sbalorditi dall’atteggiamento e dalle parole di Casamenti che, come sua usanza, usa espressioni che ci appaiono assolutamente fuori luogo ed offensive e diffamatorie, che denotano una mancanza di intelligenza politica e una mancanza di rispetto nei confronti dei propri concittadini, in primis quelli che hanno espresso il loro voto a suo favore – dicono loro – una pagliacciata (è carnevale d’altronde), quella dell’abbandono del consiglio comunale e non certo un gesto di protesta e che non è indice della democraticità che secondo loro manca a questa amministrazione. A che serve abbandonare un consiglio comunale se non a lavarsi le mani della discussione, soprattutto per un argomento per il quale nelle scorse settimane avevano promesso battaglia proprio in consiglio quale l’introduzione dell’imposta di soggiorno? Questo è vero menefreghismo nei confronti dell’istituzione consiliare. Questa è l’antidemocraticità, la vera paura. Non così l’atteggiamento di questa amministrazione che più volte ha incontrato la cittadinanza, anche negli spazi pubblici. Ci spieghino – insistono dalla giunta – quanti incontri pubblici risultano durante i quindici anni di governo di destra. Mai. Nemmeno uno. Noi invece preferiamo assumerci le nostre responsabilità e affrontare le critiche dei concittadini, non stiamo arroccati dentro al palazzo come il Casamenti millanta. E ci chiediamo – concludono – chi è il vero arrogante? Noi che affrontiamo i nostri concittadini a viso aperto o lui che si trincera dietro gesti teatrali?»