GROSSETO – Schiacciato, e poi morto dissanguato, dal braccio della scialuppa che stava segando in mare, a sei metri di profondità: così, secondo l’autopsia svolta oggi, sarebbe avvenuto il decesso di Israel Moreno Franco, il sub spagnolo di 41 anni, morto sul lavoro l’1 febbraio scorso mentre lavorava nel cantiere della Costa Concordia, all’Isola Giglio, tra i ponti 4 e 5 del relitto ancora immersi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, al momento dell’incidente il sub spagnolo si trovava sotto una barra, del peso di tonnellate, che regge i bracci per l’ammaino delle scialuppe, e la stava segando.
Come altri manufatti della nave, anche questo elemento, rimasto sporgente, doveva essere rimosso per favorire l’applicazione dei cassoni per il rigalleggiamento della nave. Invece, per motivi da accertare (le indagini potrebbero riguardare anche la tenuta di un cavo), lo ha travolto, procurandogli una ferita mortale al basso addome. I soccorritori lo hanno portato in superficie ancora cosciente ma poi il sub è morto a Giglio Porto. Domani in procura sarà visionato il video del cantiere in cui si vede anche il momento del decesso del sub. Da quanto emerge sembra che il sommozzatore si fosse posizionato sotto il braccio d’acciaio da togliere e capace di sostenere una scialuppa da 150 posti.