di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Non ho mai fatto male alla signora» continua a negare ogni responsabilità Antonino Bilella, il fattore di villa Adua, la casa di campagna dove è stata uccisa Francesca Benetti. Bilella ha parlato per cinque ore rispondendo alle domande del magistrato «Ha ricostruito tutta la giornata in modo coerente – ha affermato Francesca Carnicelli, il legale di Bilella – l’unica nota debole di tutto il racconto è il sangue sull’auto, che non sa spigare come ci sia finito. Ha detto che l’auto era in giardino, aperta e con le chiavi inserite».
Bilella ha anche ricostruito i rapporti con Francesca Benetti «che le davo noia non me lo ha mai detto» avrebbe risposto respingendo al mittente le accuse di stalking. All’obiezione di non essere stato preciso sugli orari Bilella avrebbe risposto di vivere senza orologio (ha un vecchio orologio da taschino). Per quanto riguarda invece il fatto di aver gettato via il pianale e di averlo fatto così lontano da casa, l’uomo avrebbe affermato di aver avuto paura. Era stato a lungo interrogato dai carabinieri che chiedevano conto di che fine aveva fatto la donna del fatto che volesse rottamare l’auto, e così, una volta uscito dalla caserma è passato da casa poi è andato a trovare un amico, durante il percorso, ha deviato e gettato il pianale «non è un reato, ho avuto paura».
Quanto al sangue rinvenuto sulle sedie l’avvocato Carnicelli precisa «le tracce erano su alcune sedie da giardino, ancora impilate. Bilella aveva aiutato la signora a portarle in casa da sotto la pergola dove si trovavano, può darsi si sia tagliato, lui prende degli anticoagulanti e dunque può essere uscito più sangue. Quel che è certo e che le tracce ematiche di Bilella non sono state trovate tra il sangue della vittima. Anzi le tracce biologiche (che sia sangue un capello o qualunque altra cosa) miste al sangue di lei non sono di Bilella ma di una terza persona. E così sull’auto, sullo sportello e dal lato guidatore sono state trovate tracce, il dna, di una terza persona».
«Bilella ha continuato a negare di aver ucciso Francesca Benetti fornendo una versione assolutamente contrastante con le attività di indagine – ha invece affermato Francesco Verusio, procuratore capo di Grosseto -. Le sue risposte sono state tutte molto poco plausibili», ha proseguito il procuratore della Repubblica, confermando che le tracce di sangue trovate a Villa Adua, il luogo dove Francesca potrebbe essere stata uccisa, «sono di Bilella, alcune delle quali inquinate da sporco, che non cambiano di una virgola le sue responsabilità».
Domani gli avvocati incontreranno ancora Bilella e decideranno se chiedere una modifica alla misura cautelare. Già dalla prossima settimana potrebbero dunque chiederne la scarcerazione.