di Daniele Reali
GAVORRANO – Ci sarà ancora da attendere per sapere con certezza quale sarà il futuro del comune di Gavorrano. I giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato non hanno ancora emesso la sentenza sul caso delle firme autenticate dai consiglieri e dagli assessori provinciali per le liste delle elezioni amministrative del maggio 2013.
Una vicenda che, lo ricordiamo, interessa una decina di comuni in Italia e riguarda per l’udienza che si è tenuta ieri a Roma, in particolare Gavorrano, Tricarico in provincia di Matera e Valenzano in provincia di Bari. Tre comuni che rimangono appesi alla decisione del Consiglio di Stato e che fino a stasera a 36 ore dalla chiusura dell’udienza non hanno ancora avuto una risposta.
I giudici devono decidere se annullare le passate elezioni e rispedire al voto i tre comuni o ribaltare una recente impostazione, proprio del Consiglio di Stato, che vincola la facoltà di autenticare le firme dei consiglieri provinciali con limiti territoriali e di pertinenza. In pratica secondo l’impostazione che ha portato nel maggio del 2013 ad escludere una delle liste che si erano presentate per le amministrative nel comune di Salsomaggiore in provincia di Parma, i consiglieri provinciali non possono autenticare le liste per le elezioni comunali anche nel caso che il comune interessato dal voto si trovi nella stessa provincia dove è stato eletto il consigliere. Caso che riguarda proprio Gavorrano e altri comuni come Tricarico, Valenzano, Molfetta (Bari), Maddaloni, Marcianise, San Felice a cancello e Lusciano (gli ultimi quattro comuni si trovano tutti in provincia di Caserta).
Secondo le previsioni della vigilia il “responso” dei giudici sarebbe dovuto arrivare già al più tardi nella mattinata di oggi. Poi però, probabilmente per l’intenso lavoro al quale è stata chiamata ieri la quinta sezione del Consiglio di Stato, l’esame dei vari ricorsi e delle posizioni dei tre comuni sarebbe slittato. Questo l’ipotesi più probabile perché fino ad oggi non è trapelato niente su un possibile orientamento dei giudici e nemmeno sulle cause di un “ritardo” rispetto anche ad altri casi simili sulla pubblicazione della sentenza.
Non rimane comunque che attendere, in Maremma come in Puglia e in Basilicata per sapere qualcosa di più. Di certo c’è che la decisione del Consiglio di Stato sarà definitiva e metterà per sempre la parola fine a questa vicenda, ennesimo capitolo della storia infinita che anima da tempo il comune di Gavorrano.