di Barbara Farnetani
GROSSETO – Una campagna straordinaria per favorire il tesseramento e evitare la chiusura del circolo Arci Khorakhanè, a Grosseto. Una campagna a cui, sabato sera, ha aderito anche Enrico Greppi, in arte Erriquez, cantante del gruppo Bandabardò, venuto al circolo per assistere ad un concerto ha deciso di tesserarsi.
Il Khorakhanè sta vivendo un momento di difficoltà, come ricorda lo stesso presidente Marco Giuliani. Il circolo è infatti ospite di Arci Solidarietà, che anni fa decise, invece di pagare due affitti, di acquistare i due fondi in cui si estende anche lo Spazio 72. All’epoca contrasse un mutuo mensile di 2.400 euro, mutuo che, con la crisi è divenuto quasi impossibile pagare. Ovviamente questo mutuo dovrebbe essere pagato con l’affitto del Khorakanè che però non riesce a sostenere una spesa simile. Il risultato è che ci sono diverse rate arretrate da pagare.
«Abbiamo parlato con Banca Etica – ha detto Giuliani – ci sarebbe la disponibilità a ricontrattare il mutuo, ma prima dobbiamo pagare le rate arretrate che si aggirano sui 10-15 mila euro. Le persone stanno accogliendo l’appello quello che ci rammarica è che a livello istituzionale lì dentro non si è mai visto nessuno, neppure chi si occupa di cultura e che sul sociale dovrebbe investire e programmare, anche se facciamo incontri, mostre, e 50-60 concerti dal vivo l’anno, cosa che inevitabilmente ha un costo. Noi non abbiamo alcuna forma di sostegno, nonostante con la nostra cultura c’è il rischio di chiudere un luogo di aggregazione che ha promosso tante iniziative tra cui la carovana della solidarietà»
«Qui – prosegue Giuliani – se si esclude una persona per il resto si basa tutto sul volontariato». E poi aggiunge «Una soluzione ci sarebbe, mettere dentro le slot machine, me le hanno proposte per tre anni, ma piuttosto chiudo, ho fatto anche una campagna tra i vari circoli proprio perché vi rinunciassero anche gli altri, anche se non mi è riuscito. Ora non dico di punire chi le installa, ma almeno di sostenere chi decide di tenerle fuori dal proprio locale». Intanto prosegue la campagna straordinaria a sostegno dell’Arci, dopo ieri sera domenica prossima sarà organizzata un’altra cena e per i prossimi due mesi si susseguiranno le iniziative tra cui un “no slot day”.
Il rischio concreto, insomma, è che il circolo Arci di via Ugo Bassi chiuda definitivamente i battenti. La città perderebbe un luogo di aggregazione, di cultura, ma soprattutto uno dei pochi posti in cui ancora si fa musica dal vivo con quello che comporta non solo per chi ne usufruisce, ma anche per i tanti giovani musicisti che hanno l’opportunità di esibirsi e farsi conoscere.