FOLLONICA – «Il piano gestione rifiuti ATO Toscana Sud ha solo la volontà di favorire impiantistica ed incenerimento». A parlare è Lodovico Sola responsabile ambiente di Rifondazione Follonica. «La proposta di programma dell’Ato Toscana Sud prevede un raggiungimento della quota di Raccolta Differenziata dei rifiuti del 70% negli anni 2018-2020 trascurando completamente l’imposizione della legge dello Stato che richiedeva di conseguire il 65% già entro la fine del 2012. Per il mancato conseguimento i cittadini pagano una penale di alcune decine di euro per tonnellata di rifiuti inviata in discarica o agli impianti di trattamento».
«Per giustificare tali scelte scellerate, vengono citati tra i fattori principali che condizionano la produzione di rifiuti – prosegue Rifondazione -: l’aumento del livello di reddito e l’aumento della densità di popolazione. Pur riconoscendo una reale influenza di questi fattori, va puntualizzato che non esiste una correlazione semplice e diretta tra l’aumento costante della popolazione ed il livello di reddito degli abitanti, con la quantità di rifiuti prodotti. Analogamente è facilmente dimostrabile, attraverso l’esame dei dati statistici, la mancanza di una correlazione, pur realistica ma non così diretta e ben definita come invece ipotizza il Piano, tra popolazione e quantità di rifiuti».
«Dal Piano risulta che sul territorio sono presenti 5 impianti TMB (trattamento meccanico-biologico) con una potenzialità complessiva di trattamento rifiuti per 378.081 tonnellate – precisa Sola -. E’ evidente che nell’ipotesi, prospettata e perseguibile, di ottenere una raccolta differenziata al 65% entro i prossimi due anni, ben due dei cinque impianti di TMB risulterebbero, già a partire dall’anno 2016, totalmente inutili. Il primo obbiettivo quindi che il Piano dovrebbe porsi dovrebbe essere quello di ridurre al minimo i rifiuti indifferenziati attraverso una raccolta domiciliare differenziata spinta».
«Appare allora evidente che la volontà di risolvere in maniera efficace il problema dei rifiuti non c’è – conclude Rifondazione -. Questa volontà deve fare i conti con quella delle Società che gestiscono gli impianti e lì si blocca la prospettiva. Rifondazione Comunista di Follonica, forte delle numerose richieste dei cittadini a suo tempo manifestate attraverso la raccolta di firme, ribadisce la sua opposizione ad un programma che favorisce la fase finale del ciclo (incenerimento e smaltimento) senza affrontare con coerenza l’argomento e senza porre in primo piano la assoluta priorità del porta a porta».