di Barbara Farnetani
GROSSETO – 62esimo, con 39,7 punti. È la posizione del Comune di Grosseto per quanto riguarda l’edilizia scolastica, nella classifica stilata da Legambiente. Una posizione che però non rende ragione dei buoni risultati registrati nelle singole classifiche: Grosseto è infatti solo ottava in tutta Italia in una delle graduatorie più importanti, quella del rischio ambientale, che ricomprende l’esposizione a fonti di inquinamento quali amianto e radon, ma anche inquinamento acustico, ambientale e industriale. A penalizzare l’edilizia Toscana la vetustà degli edifici, ben oltre la media nazionale, con solo il 2,9% delle strutture costruite tra il 2001 e il 2012. Pochi, nella nostra regione, anche i collaudi statici e antisismici. Ottimo il risultato anche per quanto riguarda il trasporto con gli scuolabus, Grosseto è prima in Toscana assieme a Siena, mentre è sempre prima, ma con Livorno e Prato per la raggiungibilità in bici su piste ciclabili. Ottimi in tutta la regione i risultati sulle mense scolastiche, dove vengono somministrati pasti biologici e utilizzate stoviglie in ceramica nell’89% dei casi. Sotto la media invece la somministrazione di acqua del rubinetto. Ecosistema scuola, giunto alla XIV edizione, è l’annule rapporto che l’associazione del cigno stila sulla qualità delle scuole nei comuni capoluogo secondo precisi parametri che vanno dall’edilizia antisismica alla posizione delle strutture, ma anche sui certificati antincendio, sul trasporto scolastico o sull’uso di fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda la situazione nazionale, oltre il 60% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1974, data dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi. Una fotografia scattata prendendo in considerazione 94 capoluoghi di provincia.
Anche quest’anno i dati confermano lo stallo in cui si trova la qualità del patrimonio dell’edilizia scolastica italiana, che fatica a migliorare nonostante gli investimenti siano ripartiti e sembrano essere per la prima volta più consistenti. Gli unici importanti passi avanti riguardano la crescente capacità delle amministrazioni di rinnovarsi nell’ottica della sostenibilità e dell’efficienza energetica soprattutto quando vengono facilitate le condizioni. Al 2012 sono il 13,5% le scuole che utilizzano le fonti rinnovabili. Bene anche il monitoraggio del radon e i dati relativi ai servizi e alla mobilità sostenibile con l’aumento delle piste ciclabili vicine alle scuole.
I DATI – L’indagine di Legambiente ha preso in esame 5.301 edifici scolastici di competenza dei comuni capoluogo di provincia, di questi circa il 62% è stato costruito prima del 1974, mentre il 4,8% è stato costruito tra il 2001 e il 2002. Solo lo 0,6% risulta edificato con criteri di bioedilizia, in particolare sono dodici i comuni che hanno deciso di investire in questo settore. L’8,8% invece è stato costruito con criteri antisismici. La verifica di vulnerabilità sismica è stata realizzata solo sul 27,3% degli edifici. Nei Comuni che si trovano in area a rischio sismico (zona 1 e 2) e idrogeologo, solo il 21,1% gli edifici ha compiuto tale verifica. In lieve crescita invece i dati sull’accessibilità, l’82,3% degli edifici ha i requisiti di legge, il 16,4 % ha realizzato interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sul fronte delle certificazioni, rimangano stabili i dati relativi alle porte antipanico (90,2%), agli impianti elettrici a norma (83,4%). Dal 2008 al 2013 le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile sono passate dal 6,3% al 13,5%. L’80,8% degli edifici ha installato impianti solari fotovoltaici, il 24,9% ha impianti solari termici, l’1,6% impianti di geotermia e/o pompe di calore e lo 0,4% ha impianti a biomassa. Infine il 9,6% utilizza il mix di fonti rinnovabili. La percentuale media di copertura dei consumi da fonti rinnovabili, negli edifici ove presenti, è del 35,6%, con situazioni ideali a Prato, dove la copertura è del 100%. L’Aquila è la città dove in tutti gli edifici scolastici, in cui sono stati installati impianti di energia rinnovabile viene utilizzato il mix di fonti. Per quanto riguarda l’uso delle fonti di illuminazione, il 62,9% delle scuole utilizza il neon, mentre il 20,4% usano altre illuminazioni come le fluorescenti compatte e quelle al led. In lieve crescita i dati sul radon, che viene monitorato dal 34,8% delle amministrazioni. Preoccupano invece quelli relativi al monitoraggio dell’amianto con una diminuzione dei comuni impegnati nell’effettuare i controlli in questione negli edifici scolastici. Aumentano invece i casi certificati di amianto (10,5%) e quelli sospetti (3,1%). Problemi di monitoraggio si riscontrano anche per le fonti d’inquinamento ambientale esterne come elettrodotti, emittenti radio televisive, antenne dei cellulari. L’11,6% degli edifici si trova a meno di un km da fonti di inquinamento acustico, mentre sono il 2,2% quelli che si trovano vicino a emittenti radio televisive. Nel 2012 sono solo 5,19% i comuni che hanno monitorano le scuole situate vicino agli elettrodotti (3,6%), solo il 10,8% delle amministrazioni ha realizzato monitoraggi sulle scuole che si trovano in prossimità di antenne cellulari (14,1%). Sul fronte dei servizi e delle buone pratiche ambientali, rimane costante la media di prodotti biologici nei pasti pari a 56,9%, mentre aumenta l’utilizzo dei pasti interamente biologici nelle mense pari all’8,5%. Per quanto riguarda le stoviglie, resta ancora significativo l’uso di piatti usa e getta di plastica/carta con il 34% dei casi: una mensa su tre. Dati preoccupanti arrivano dall’utilizzo dell’acqua di rubinetto nelle mense scolastiche che si attesta al 50,1%, in decrescita costante negli ultimi anni nonostante sia aumentata la sensibilità sociale al valore dell’acqua come bene comune. Anche la raccolta differenziata presenta toni chiaroscuri. Se da una parte migliora la differenziata di plastica (71,6%), vetro (73,3%), organico (57,8%); scende invece quella dell’alluminio (-1,4%), delle pile (- 0,5%), della carta (- 4,3%) e dei toner (-0,9%). Sul fronte della mobilità urbana e della sicurezza, segnali positivi arrivano dal servizio di scuolabus. Le scuole che usufruiscono di tale servizio sono 30% contro il 25,9% del 2011. Un servizio diffuso più tra le regioni del centro con oltre 20 punti percentuali sopra la media nazionale. Sotto quasi di otto punti gli edifici scolastici del nord a cui il servizio viene garantito. Diminuiscono invece gli edifici scolastici con aree di sosta per le auto: se nel 2011 erano il 53,7%, nel 2012 si attestano al 50,1%. In lieve crescita il servizio pedibus e i percorsi casa scuola (6,9%), mentre aumenta la presenza dei nonni vigili (23,3%) e le piste ciclabili nei pressi delle scuole (12,6%) contro il 10,5% del 2011. Bene anche i dati sugli edifici scolastici con giardino o aree verdi fruibili che si attestano al 74,6%, mentre restano costanti quelli con palestre o strutture per lo sport (52,2%). Sono invece ancora troppo pochi gli istituti all’interno di isole pedonali (0,8%) meno di un edificio su cento si trova all’interno di isole pedonali; mentre le scuole in zone 30 sono solo il 9%. Interessanti i dati sulla presenza delle biblioteche per ragazzi all’interno degli edifici scolastici che si attestano al 35,4%. Dalla fotografia di Ecosistema Scuola 2013 anche quest’anno si riconfermano in testa alla graduatoria nazionale le città capoluogo del centro nord. Svetta al primo posto in classifica Trento, seguito da Prato (2°), salita di due posizioni rispetto allo scorso anno, e Piacenza (3°).
In allegato la tabella relativa alla graduatoria generale delle città capoluogo.
Posizione |
Comune |
Punt% |
|
Posizione |
Comune |
Punt% |
||
1 |
TRENTO |
76,8 |
44 |
LODI |
45,1 |
|||
2 |
PRATO |
76,1 |
45 |
VENEZIA |
44,8 |
|||
3 |
PIACENZA |
73,4 |
46 |
IMPERIA |
44,2 |
|||
4 |
PORDENONE |
72,0 |
47 |
TERAMO |
44,0 |
|||
5 |
REGGIO EMILIA |
71,5 |
48 |
PESARO |
43,4 |
|||
6 |
PARMA |
69,1 |
49 |
AVELLINO |
43,1 |
|||
7 |
VERBANIA |
68,5 |
50 |
ANCONA |
43,0 |
|||
8 |
FORLI’ |
68,2 |
51 |
COMO |
43,0 |
|||
9 |
SONDRIO |
66,1 |
52 |
BOLOGNA |
42,8 |
|||
10 |
BRESCIA |
65,7 |
53 |
RAGUSA |
42,7 |
|||
11 |
FROSINONE |
63,5 |
54 |
VICENZA |
41,8 |
|||
12 |
BIELLA |
63,1 |
55 |
MODENA |
41,7 |
|||
13 |
TORINO |
62,9 |
56 |
PISA |
41,7 |
|||
14 |
TERNI |
62,5 |
57 |
MANTOVA |
41,3 |
|||
15 |
MACERATA |
62,0 |
58 |
CAMPOBASSO |
41,3 |
|||
16 |
SIENA |
61,8 |
59 |
SALERNO |
40,2 |
|||
17 |
RAVENNA |
61,2 |
60 |
POTENZA |
40,2 |
|||
18 |
VERCELLI |
60,8 |
61 |
FERRARA |
40,0 |
|||
19 |
BOLZANO |
60,7 |
62 |
GROSSETO |
39,7 |
|||
20 |
ASTI |
60,3 |
63 |
NOVARA |
39,7 |
|||
21 |
BERGAMO |
59,9 |
64 |
LATINA |
39,7 |
|||
22 |
GORIZIA |
59,6 |
65 |
TRAPANI |
39,6 |
|||
23 |
L’AQUILA |
59,0 |
66 |
CALTANISSETTA |
39,5 |
|||
24 |
LECCO |
57,4 |
67 |
LA SPEZIA |
38,0 |
|||
25 |
FIRENZE |
57,1 |
68 |
CAGLIARI |
37,8 |
|||
26 |
CREMONA |
56,9 |
69 |
TRIESTE |
37,1 |
|||
27 |
LECCE |
56,7 |
70 |
RIETI |
34,0 |
|||
28 |
LIVORNO |
55,8 |
71 |
LUCCA |
34,0 |
|||
29 |
TREVISO |
55,4 |
72 |
ROVIGO |
30,4 |
|||
30 |
CHIETI |
54,9 |
73 |
BARI |
27,7 |
|||
31 |
BENEVENTO |
54,2 |
74 |
CATANZARO |
25,7 |
|||
32 |
PADOVA |
54,1 |
75 |
ENNA |
24,2 |
|||
33 |
MILANO |
53,6 |
76 |
PESCARA |
23,8 |
|||
34 |
CUNEO |
53,6 |
77 |
FOGGIA |
23,7 |
|||
35 |
ALESSANDRIA |
51,5 |
78 |
REGGIO CALABRIA |
22,2 |
|||
36 |
AREZZO |
50,7 |
79 |
CASERTA |
20,3 |
|||
37 |
NAPOLI |
50,6 |
80 |
PALERMO |
20,1 |
|||
38 |
PISTOIA |
49,8 |
81 |
NUORO |
20,0 |
|||
39 |
BELLUNO |
48,8 |
82 |
MATERA |
17,6 |
|||
40 |
OLBIA |
48,6 |
83 |
GENOVA |
16,9 |
|||
41 |
PERUGIA |
48,4 |
84 |
SASSARI |
11,1 |
|||
42 |
VARESE |
47,0 |
85 |
CROTONE |
10,4 |
|||
43 |
UDINE |
45,7 |
86 |
MESSINA |
9,8 |
|||
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