di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Adesso è gelo. Un silenzio pesante che divide ancora di più i lavoratori della ex Mabro. La frattura si dimostra ancora una volta insanabile, eppure un tentativo, le Rsu di sponda Cgil, lo avevano fatto. Una convocazione e un’invito alle colleghe che hanno sempre appoggiato l’azienda, per trovare un punto comune nell’assemblea indetta questo pomeriggio. Alle 17 però, in fabbrica non si è presentato nessuno. Poco più di 130 persone, questo sì, ma nessuno dei dipendenti che hanno appoggiato fino all’ultimo il percorso di Abbigliamento Grosseto. L’assemblea si è tenuta regolarmente, ma è chiaro che senza unione di intenti tra i lavoratori, la battaglia si fa sempre più dura. «Ci siamo rimaste male – spiega Nadia Perino -, è il segnale che non c’è volontà di intraprendere un percorso comune. Il nostro invito era quello di mettere da parte tutti i dissapori e di discutere una strategia che riguarda tutti noi. L’idea è quella di andare dal commissario Russotto e chiedere di far ripartire la produzione in fabbrica, magari con una mini catena».
Da Russotto, la Rsu ci andrà comunque, l’appuntamento è fissato per venerdì 3 gennaio alle 16, ma è chiaro che l’azione perderà di forza senza una strategia condivisa da tutti i lavoratori. «Ci appelliamo all’articolo 1 della Prodi bis – precisa Perino -, in quanto il commissario ha l’obbligo di curare il patrimonio dell’azienda. Tra questo patrimonio ci sono soprattutto le macchine e sappiamo benissimo che se stanno ferme, non ripartiranno più. Non era questo che intendevamo con il percorso della Prodi bis che, stando così le cose, ci sta portando alla chiusura».
Un segnale più che chiaro, indipendentemente dalle percentuali di successo che la richiesta potrà ottenere. Intanto però, preoccupa anche un altro tipo di silenzio, quello delle istituzioni. «Siamo entrati in Prodi bis dopo un’estenuante battaglia durata molto tempo e ancora non abbiamo sentito un solo commento da parte del presidente della Regione Enrico Rossi – attacca Nadia Perino -. E’ evidente che non ha minimamente a cuore la vicenda. A questo punto siamo noi a dire: stia pure dov’è».