di Daniele Reali
FOLLONICA – «Eleonora Baldi non è candidabile». È questo l’annunico shock che arriva da “Laboratorio democratico”, il contenitore politico vicino a Gianni Pittella che in provinica di Grosseto ha come referente Riccardo D’Ambra.
Con una nota firmata proprio da D’Ambra, Laboratorio Democratico si appella alla stutuo del Pd mettendo in evidenza che la Baldi, secondo il codice etico del partito, non potrebbe essere candidata a sindaco nelle prossime elezioni amministrative di primavera.
Una questione di legalità secondo LabDem tanto che D’Ambra si sarebbe già mosso «per manifestare la questione presso il proprio coordinatore regionale Aldo Berlinguer».
Tutto si baserebbe su due articoli: uno della statuto, articolo 20, e uno del codice etico, articolo 5.
In altre parole per LabDem La Baldi non sarebbe candidabile perché rinviata a giudizio. Effettivamente il sindaco di Follonica è stata rinviata a gudizio per due reati, abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva. Andando a verificare però il contenuto dell’articolo 5 del codice etico che si intolto “Condizioni ostative alla candidatura e obbligo di dimissioni” si legge che “Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito coloro nei cui confronti alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato: a) emesso decreto che dispone il giudizio; b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione; c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento; per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale ela personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio inflagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
Controlando nell’elenco dei reati per i quali un candidato viene eslcuso anche con il solo rinvio a giuidizio non ci sarebbe l’abuso d’ufficio tantomeno la lottizzazione abusiva. Una chiave di lettura che sarebbe stata data così anche dal Partito democratico che ha dunque confermato la possibilità per la Baldi di candidarsi.