di Lorenzo Falconi
GROSSETO – L’appuntamento è fissato per le 14.30 alla Mabro, per quello che sarà il primo incontro ufficiale. Giampiero Russotto, il commercialista pratese nominato commissario straordinario di Abbigliamento Grosseto, è pronto a iniziare l’avventura maremmana. Domani sarà il giorno zero, quello per intenderci in cui ci sarà molto da ascoltare e da vedere, per cercare di avere un primo quadro sommario della situazione. Russotto avrà a disposizione 30 giorni di tempo per stendere la relazione sullo stato aziendale e per tentare di intraprendere la strada della Prodi bis, procedura per il quale è stato nominato. Ci sarà tempo anche per le parole nell’intensa giornata di domani perché il commissario straordinario incontrerà le istituzioni, i rappresentanti sindacali, ma anche e sopratutto le maestranze. A Russotto spetterà anche il compito di valutare la questione relativa ai lavoratori, con una spaccatura che ancora non appare rientrata.
Proseguono, infatti, le schermaglie verbali a distanza tra le due “fazioni”della stessa azienda: chi ha aderito allo sciopero contribuendo allo stato di agitazione che poi ha portato alla dichiarazione dello stato d’insolvenza e chi ha teso fino all’ultimo una mano alla proprietà, proseguendo a lavorare. L’ultimo botta e risposta in ordine di tempo, arriva da una dipendente che ha aderito allo sciopero e che ha lottato fuori dai cancelli della fabbrica: «Vorrebbero far credere alla cittadinanza e al commissario entrante di aver sempre appoggiato la Prodi bis, quando non l’hanno neanche richiesta convinte, pensando che l’unica salvezza fosse un concordato, pur sapendo che con questa procedura 100 colleghe sarebbero state in esubero – spiega -. Ora vedo che si stanno prodigando tanto per far sapere che i loro passi sono stati fatti per ottenere lo stesso fine di chi ha scioperato. Perché, di cosa hanno paura? Io credo che la ex Mabro è ancora in piedi grazie alla volontà di chi ci ha creduto fino all’ultimo, di chi con grande coraggio ha detto no a chi voleva calpestare i diritti dei lavoratori, primo fra tutti lo stipendio. E in ultimo credo che la Ex Mabro rifiorira e tornerà a essere quella che era una volta con dentro professionalità di eccellenza».