GROSSETO – «L’amministrazione comunale ha fatto delle scelte precise sulla rateizzazione della Tares anche in base ad un confronto costruttivo con associazioni di categoria e incontri con tanti artigiani e commercianti. Non credo che essersi limitata a dire no a qualunque cosa in questi anni consenta oggi all’opposizione di prendersi il merito di scelte altrui». È deciso il commento del vicesindaco di Grosseto Paolo Borghi che risponde all’opposizione in Consiglio comunale sulla rateizzazione della Tares. «Non solo perché anche per ragioni statistiche ogni tanto si possono anche dire cose sensate, ma anche e soprattutto perché esiste una grande differenza tra chi le cose le dice perché tanto sa che non deve trovare il modo di farle e chi invece lavora veramente per i cittadini».
«La realtà rispetto al tema della Tares, stabilita da una legge nazionale, è che l’opposizione ha semplicemente fatto demagogia, chiedendo il rinvio della Tares oppure di restare a Tarsu; cose che come abbiamo spiegato non erano possibili e non per mancanza di volontà – prosegue Borghi -. A noi interessava invece di venire incontro alla giusta indignazione di categorie e famiglie colpite da un balzello ingiusto, pensato male, normato peggio e che ha trasformato il Comune in semplice esattore dello Stato. E all’esattore resta solo il compito di essere più o meno elastico nelle modalità di riscossione e nello scegliere all’interno dei coefficienti minimi e massimi imposti dai tariffari nazionali. Noi abbiamo rateizzato in quattro rate e scelto i coefficienti più bassi per il calcolo relativo alle categorie più colpite. Una scelta non certo a costo zero ma che abbiamo fatto perché la legge ce lo consentiva e non perché ce lo avesse o meno detto qualche consigliere».