di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Cambiare il vecchio sistema e controllare ciò che succede. Il Movimento 5 Stelle parte alla carica e in vista delle elezioni del 30 novembre presenta le due liste con undici candidati che parteciperanno alle assemblee dei nuovi Consorzi di Bonifica istituiti dalla regione Toscana. «Abbiamo deciso di proporre delle candidature – spiega il consigliere comunale Giacomo Gori – perché siamo convinti che come movimento non possiamo limitarci ad essere presente nelle istituzioni, ma è giusto conoscere anche il modello organizzativo di altre realtà».
La sfida del Movimento 5 Stelle parte da lontano, in ogni caso, e da alcune riflessioni che riguardano le procedure del passato. «Abbiamo registrato alcune anomalie nel procedimento elettore – spiega il legale Claudio Fiori -. Sin da subito c’è stata la sensazione che su questa elezione non si volesse diffondere la conoscenza. Non c’è stata la giusta informazione, e dire che il nuovo Consorzio Toscana Sud 6, si occuperà di 600mila ettari di territorio con interessi e necessità differenti. Se non fosse stato per il Movimento 5 Stelle, quindi, ci sarebbero state liste uniche con il numero minimo di candidati, ovvero 5, rendendo inutile il concetto di scelta e democrazia. Ci sono poi alcune delibere che hanno modificato i regolamenti in corsa, come ad esempio l’alternanza nella composizione delle liste tra uomini e donne che da obbligatoria e divenuta “preferibile” in corso d’opera con una delibera. Se questo è il modo di operare da parte dei Consorzi di Bonifica, difficilmente saranno trasparenti nel gestire le risorse. Ben venga quindi l’intervento del Movimento 5 Stelle, per entrare nelle assemblee e controllare dall’interno cosa succede».
Effettivamente nelle ultime elezioni, che si sono tenute 6 anni fa, si presentò al voto solo il 2% degli aventi diritto, ovvero tutti i cittadini che pagano un contributo al Consorzio di Bonifica. Una percentuale bassissima, dovuta, secondo i candidati ad una mancanza totale di informazione verso la cittadinanza, per quello che è considerato «uno scippo alla democrazia. Soprattutto se non si mettono in condizione le persone di conoscere». Questa volta, a quanto pare, andrà diversamente, quanto meno perché che si recherà al voto potrà compiere una scelte. A supportare l’operato del Movimento 5 Stelle c’è anche Michele Scola dell’associazione ambientalista Italia Nostra: «Non sono tra i candidati – spiega – ma occorre cambiare la gestione politica del territorio. Ci deve essere più attenzione ai corsi d’acqua e alle opere necessarie per la sicurezza. E’ ora di dire basta con le elezioni fatte per pochi eletti, vogliamo sapere come vengono impiegate le risorse».