di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Il futuro della ex Mabro resta tutto da delineare, ma lo scenario mutato dopo la sentenza di venerdì scorso che ha escluso la proprietà di Abbigliamento Grosseto dal concordato, pone una riflessione attenta. Per questo i lavoratori che hanno dato battaglia a colpi di proteste e di scioperi nei confronti dell’azienda, si sono ritrovati nella sede della Cgil per un confronto necessario a capire quali siano le prospettive rimaste in piedi. A parlare è stato soprattuto l’avvocato Lorenzo Calvani (a destra nella foto), il legale della Cgil che si occupa della vicenda. «La strada che porta alla Prodi bis dovrebbe essere tracciata – ha spiegato -, altrimenti il giudice avrebbe disposto l’immediato fallimento e il ministero non si sarebbe preoccupato di suggerire il nome del commissario già a luglio. Gli elementi per procedere in questa direzione, quindi, ci sono tutti, ma è ovvio che occorrerà attendere il 5 dicembre per l’effettiva decisione».
Calvani ha analizzato anche la sentenza, tornando sulla decisione che di fatto ha dato un duro colpo all’attuale proprietà di Abbigliamento Grosseto: «L’ulteriore proroga che l’azienda aveva chiesto è stata respinta, perché a termini di legge non c’erano i presupposti per concedere altro tempo – ha detto l’avvocato -, come se non bastasse il piano prospettato prevedeva troppi se e troppi ma, con acquisizioni che non erano ancora nemmeno effettive, come quella di BLS, e senza considerare lo sfratto dal capannone a partire dal 30 gennaio. In sostanza la proposta dell’azienda era solo un castello di carte».
Intanto in fabbrica, l’amministratore unico ha incontrato le maestranze rimaste al fianco dell’azienda. Una sorta di congedo quello di Maurizio Santoro che in ogni caso aveva il compito di portare Abbigliamento Grosseto fino al concordato. La produzione si è definitivamente fermata, in mancanza di un obiettivo certo è inutile andare avanti, quindi tutte le maestranze proseguiranno con la cassa integrazione. Alla proprietà restano pochissime carte da giocare per avere voce in capitolo e tutte da mettere sul tavolo entro il 5 dicembre. L’istanza del giudice però, non appare impugnabile e recuperare il terreno perso dopo il tremendo ko di venerdì, sembra praticamente impossibile. Forse l’unica chance potrebbe essere una sorta di collaborazione con il commissario, prima però, deve essere ufficializzato il passaggio alla Prodi bis.