a cura di Piero Simonetti
GAVORRANO – Pagar le multe è sempre un’operazione odiosa, spesso anche mal digeribile se riteniamo che la multa che ci hanno comminato sia ingiusta od esagerata. In epoca tardo medievale il fisco del castello di Gavorrano prevedeva su questo tema la seguente regola fondamentale, ossia:
• Se il cittadino pagava entro 10 giorni dall’emissione del provvedimento fiscale, era previsto uno sconto del 25%.
• Se invece il pagamento avveniva nell’arco temporale corrispondente alla durata in carica dell’Ufficiale che aveva emesso la multa, il pagamento rimaneva tal quale. La durata istituzionale della carica di Ufficiale (all’epoca detto Offitiale) era di sei mesi, calcolando l’inizio dal primo gennaio o dal primo luglio. Quindi, ad esempio, se la multa (allora chiamata condannagione) era stata emessa a fine marzo, il cittadino aveva tre mesi di tempo per pagarla senza applicazione di interessi; se la multa era di fine ottobre, i mesi a disposizione per provvedere al pagamento erano due.
• Se invece il ritardo nel pagamento andava oltre la durata in carica dell’ufficiale comminatore del provvedimento, allora si applicava un tasso d’interesse pari al 10%, iscrivendo il cittadino debitore al Kaleffo apposito del Comune. Quindi, ad esempio, se la multa assommava a 3 lire, bisognava pagare 60 soldi più 6 soldi d’interessi.