di Lorenzo Falconi
GROSSETO – «Una tempesta in un bicchier d’acqua», usa questo esempio il vicesindaco di Grosseto Paolo Borghi per riassumere il pensiero sulla vicenda farmacie comunali. La prima sospensiva annunciata dal Tar che lascia in stand by l’apertura delle buste prevista per il 3 dicembre, è inquadrata come un atto dovuto, ma non certo definitivo nell’iter che porta alla cessione dei beni comunali. «In realtà è tutto spostato di un giorno – precisa Borghi -, perché con molta probabilità le buste verranno aperte il 4 dicembre, appena riceveremo l’autorizzazione a procedere da parte del Tar».
Molto rumore per nulla, quindi, secondo Borghi che aggiunge ancora: «Su questa vicenda il Comune si deve ancora costituire, lo faremo domani, o nei prossimi giorni, quindi è ancora prematuro parlare di sospensioni definitive». Il tema farmacie resta di grande attualità, da una parte il Comune che ha da tempo intrapreso il percorso di vendita, dall’altra i 145 firmatari, 13 dei quali hanno presentato ricorso al Tar, che intendono attivare lo strumento del referendum, con Sel e Movimento 5 Stelle, guidati dai consiglieri comunali Cristina Citerni e Giacomo Gori, tra i promotori dell’iniziativa.