FOLLONICA – Si sta configurando una “Transat” a due: Giancarlo Pedote (GDV LNI Follonica) ed il suo ITA 747 “Prysmian” contro il francese Benoit Marie. Gli altri (Remi Fermin, Francia, e Bruno Garcia, Spagna) solo in caso di eventi clamorosi possono rientrare in corsa. Il francese è passato in testa per circa 24 ore. Sua la rotta più alta, anzi più vicina a quella teoricamente più breve per Guadalupe; Pedote più in basso. Alternanza di situazioni a 2100 miglia dall’arrivo. Il francese conquista il primato, raggiunge quasi 30 miglia di vantaggio sull’italiano, poi lentamente Pedote riguadagna terreno, raggiunge e riprende il 1° posto con 9,6 miglia di vantaggio al rilevamento delle ore 12 di questa mattina.
Le due barche navigano a distanza di circa 100 miglia l’una sopra l’altra, ma stanno riavvicinando la propria linea di rotta. E’ una regata giocata non solo sulla velocità delle barche, ma anche sulle soluzioni strategiche adottate. Per ora, nessuna appare risolutiva e la gara si sta facendo veramente avvincente e combattuta. Tanti i fattori in gioco ed i primi due li hanno tutti a proprio favore: velocità, resistenza, capacità psicofisiche e di interpretazione della navigazione. Dietro, le distanze si ampliano: il 3° è a 87 miglia, poi il vuoto (il 4° è a 153 miglia, il 5° a 180). 9 i ritirati e 7 barche ancora ferme alle Canarie: una falcidia.
L’altro italiano nei prototipi, Michele Zambelli, mantiene una eccezionale 6^ posizione, lui con una barca vecchia di 10 anni, seppur gloriosa. Giovani così in altri paesi velisticamente evoluti sarebbero sostenuti e celebrati. Da noi funzionano altri meccanismi. Nella categoria serie, da segnalare l’ottima navigazione di Alberto Bona, adesso 7°. Nessuna chance di podio, ma è in lotta con altre due barche per il 5° – 7° posto e dietro l’8° è molto lontano. Nella categoria 13 i ritirati e 7 le barche ferme nei porti delle Canarie. La Transat conferma la sua durezza e questa edizione sconta l’alto numero di esordienti.