GROSSETO – La Provincia di Grosseto già dal 2011 ha elaborato un testo importante per la pianificazione degli eventi culturali e ricreativi sul territorio, più comunemente definiti “sagre”: si tratta del Regolamento per la disciplina delle manifestazioni ricorrenti ed è risultato di un percorso condiviso, messo in campo dall’Amministrazione provinciale insieme a varie associazioni di categoria e ai consorzi degli operatori turistici.
“Con questo regolamento – spiega Gianfranco Chelini, assessore allo Sviluppo economico – la Provincia ha voluto non soltanto fornire uno strumento di supporto alle amministrazioni comunali nella gestione delle manifestazioni ricorrenti ma anche accogliere le richieste legittime degli operatori economici che lamentano l’eterogeneità, la concorrenza poco leale e, spesso, l’estemporaneità di queste iniziative. Le regole uguali esistono e sono state condivise dalle istituzioni e dalle associazioni. Il regolamento è uno strumento importante, al quale molti Comuni hanno già aderito: si tratta adesso di estenderlo il più possibile a tutto il territorio. Solo quando sarà realmente operativo su tutto il territorio potrà essere efficace. Ulteriori iniziative non sono necessarie”.
L’amministrazione provinciale ha scelto di occuparsi della questione nonostante le competenze specifiche in materia siano regionali e nazionali, sotto il profilo legislativo, e comunali sotto il profilo regolamentare, perché ha ritenuto questo un punto fondamentale da chiarire per l’economia del territorio della Maremma e dell’Amiata. Il regolamento, inviato a tutti i 28 Comuni grossetani, è già stato recepito da numerosi Enti locali e prevede anche l’istituzione di un calendario annuale delle manifestazioni ricorrenti, elaborato secondo i criteri che ne regolano l’inserimento e il relativo rilascio delle autorizzazioni necessarie.
“Il percorso che ha portato all’adozione del Regolamento inizia nel 2009 – spiega Giuseppe Sordini, presidente della IV commissione provinciale per le Attività produttive e lo Sviluppo Economico -. È il risultato di una lunga e laboriosa sequenza di riunioni della commissione con i rappresentanti delle categorie e delle amministrazioni locali. È anche il frutto di una mediazione tra le parti e vuole disciplinare la materia con equilibrio, tutelando le ragioni e gli interessi di tutti. È, in sostanza, uno strumento di corrodimento potente perché può uniformare i provvedimenti, rendendoli operativi nell’interesse dell’intera comunità”.