GROSSETO – «Schettino saltò su una scialuppa poco prima di me» a parlare è Stefano Iannelli, allievo ufficiale della Concordia questa mattina in aula come teste del processo contro Francesco Schettino. Iannelli ha ripercorso le ore concitate del naufragio: «Sul ponte 4, su lato di dritta – ha ricordato rispondendo alle domande del pm Stefano Pizza -, era stata formata una catena umana, per non scivolare, io facevo parte del team di soccorso Tango India e intervenimmo su almeno cinque infortuni. Quando non vedevo più nessun passeggero, insieme a Schettino, Garrone, un elettricista, un’infermiera della Concordia e Salvatore Ursino, arrivammo dove c’era una scialuppa. Io saltai sul tetto, il comandante Schettino vi era saltato poco prima. Appena la lancia partì, la nave si ribaltò di lato e il ponte dove eravamo andò sott’acqua. Durante il tragitto verso la riva del Giglio, recuperammo dei passeggeri in acqua». Il comandante aveva con sé una valigetta che teneva tra le gambe.
Ripercorrendo poi le fasi precedenti all’impatto Iannelli ha raccontato che, al momento dell’urto, «sentimmo l’urlo dell’ufficiale Salvatore Ursino, che si era spostato per sua iniziativa sull’aletta di sinistra, a fare da vedetta. Ci furono vibrazioni e sollecitazioni che avvertimmo fino in plancia poi Schettino andò a verificare e disse “Cosa ho fatto? Ho finito di navigare!”».
Alle domande dell’avvocato dell ?isola del Giglio. Alessandro Maria Lecci, circa la rotta seguita Iannelli ha poi affermato: «Tutti potevano vedere la rotta della nave Costa Concordia la sera del 13 gennaio 2012 attraverso il sistema Marine Traffic, che si può rintracciare su Internet, alimentato dal sistema Ais e indipendentemente dalle comunicazioni del comandante Schettino». «Grazie a dei semplici sistemi accessibili a tutti, chiunque quella notte poteva sapere, collegandosi a Internet, dove si trovava la Costa Concordia e le variazioni di rotta che stava eseguendo – ha detto Lecci, dopo aver interrogato il testimone Stefano Iannelli e ha aggiunto – la Costa Crociere ha telecamere collegate via web con tutte le navi, anche la Concordia. Anche su questo il teste Iannelli ha dato conferma»