di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Si continua a discutere di concordato, Prodi bis o fallimento. Le tre strade della vertenza più complessa e combattuta che la Maremma ricordi, restano tutte aperte, almeno fino al 21 novembre, la nuova data fissata come giorno del giudizio nella vicenda Mabro. Niente proroga disposta dal giudice nei confronti della proprietà, almeno formalmente, ma comunque settimane di attesa che serviranno a comprendere meglio cosa c’è dietro Abbigliamento Grosseto. I vertici dell’azienda tessile grossetana ostentano sicurezza confidando nell’accesso al concordato che a quanto emerge, da parte loro, non è mai stato messo in dubbio, le Rsu, invece, si dimostrano più perplesse: attendono alla finestra cercando di ottenere maggiore chiarezza possibile dalla vicenda e confidando nell’operato del giudice. Il 21 novembre, allo stato attuale, non sembra così lontano, nel mezzo però ci sono giorni importanti, in cui qualche segnale di svolta potrebbe arrivare dalla proprietà che ormai non può più bluffare su eventuali trattative o investitori, ma deve dimostrare di avere in mano qualcosa di realmente concreto.
Proprio per questo motivo la Rsu si ritroverà in assemblea, domani alle 15, presso la sede della Cgil. Per quanto possibile le rappresentanze sindacali cercheranno di illustrare nella maniera più dettagliata ciò che sta accadendo intorno all’universo Abbigliamento Grosseto, in un momento delicato e decisivo. Nell’occasione però, verrà discusso anche il rinnovo delle cariche. Un aspetto che, visto il momento, scivola inevitabilmente in secondo piano, ma che comunque potrebbe risultare importante per dar seguito all’azione di lotta intrapresa ormai da tempo. Per tanto tempo la situazione è rimasta inalterata, malgrado le cariche Rsu siano scadute. Il rinnovo però, pone molti interrogativi, primo tra tutti il metodo di elezione da mettere in atto.