GROSSETO – La sezione Anpi di Grosseto “Elvio Palazzoli”, sulla scia di precedenti iniziative a favore dei migranti e di fronte all’ecatombe di morti innocenti che stanno lastricando il canale di Sicilia, ha convocato per lunedì 11 novembre, alle 17, presso la sede della Fondazione Bianciardi, in via de Pretis n. 32-34, una giornata di studio contro il reato di emigrazione clandestina con l’avvocato Luigi Tessitore del foro di Firenze. «Non è sufficiente stracciarsi le vesti di fronte ai morti annegati, che sono il frutto di una legge sull’emigrazione razzista e discriminatoria come quella imposta dai governi di centro-destra – precisano dall’associazione nazionale partigiani italiani -. Occorre dire con chiarezza che quei morti e il genocidio strisciante che continua da anni nel canale di Sicilia sono il frutto di quella legislazione e lavorare per modificarla».
«In particolare il reato di “emigrazione clandestina” – proseguono -, che prevede sanzioni pecuniarie che nessuno può pagare, non serve a nulla e giustifica solo di fronte all’opinione pubblica i delitti contro l’umanità che si continuano a perpetrare in nome della Repubblica Italiana, calpestando tutte le volte i principi democratici della nostra stessa carta Costituzionale. Ricordiamo alla cittadinanza solo lo scandalo dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), veri e propri luoghi concentrazionari, che ricordano i campi di concentramento coloniali e nazi-fascisti, contro cui hanno combattuto i nostri partigiani».
«Ciò che è necessaria è una moderna legislazione sull’emigrazione – concludono -, che faccia del lavoro che i giovani del sud del mondo cercano preso di noi, in stretta unità con i nostri giovani disoccupati, la forza in grado di rimettere in movimento il paese immettendo linfa nuova nelle sue vene. Non dobbiamo dimenticare che un terzo della forza lavoro nelle nostre industrie e nelle mansioni più umili è costituita proprio da migranti. Questi ed altri elementi giuridici e politici saranno oggetto di studio nell’incontro di lunedì 11». La cittadinanza è invitata a intervenire.