ISOLA DEL GIGLIO – Celebrazioni solenni all’Isola del Giglio per la Giornata dedicata alle Forze Armate. Lunedì 4 novembre l’amministrazione comunale alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni dei Combattenti, dell’Associazione dei Marinai d’Italia, della Banda Enea Brizzi, e di una delegazione di insegnanti e studenti in rappresentanza delle due scuole dell’isola hanno deposto la corona in onore dei caduti gigliesi della Prima Guerra Mondiale a Giglio Porto e a Giglio Castello.
«La giornata del 4 novembre è una commemorazione piena di significati – ha detto il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli durante il suo discorso -, su cui si fonda l’esistenza stessa della Repubblica, perché il sentimento di appartenenza di un popolo democratico, e questo vale anche per la nostra piccola comunità, deve essere coltivato in ognuno di noi attraverso il costante mantenimento della memoria collettiva» soprattutto attraverso il coinvolgimento «delle cosiddette future generazioni che non ci stanchiamo mai di appassionare alla vita sociale da cui spesso rimangono distanti e isolate. Ho sempre pensato che debba coincidere con un profondo momento di meditazione di fronte alle crisi diffuse con cui proviamo a confrontarci duramente ogni giorno».
«Le vicende del naufragio che hanno interessato le nostre coste hanno dimostrato – ha proseguito il sindaco Ortelli – l’alto senso civico di una popolazione che, come ha detto il Presidente del Consiglio Enrico Letta, il giorno 17 settembre quando l’ho incontrato nel corso della visita a Palazzo Chigi, “ha rappresentato il vero volto e l’orgoglio del Paese”. In quell’incontro ho provato una forte emozione ed il grandissimo onore di rappresentare un piccolo grande paese che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo. Ecco, cari amici, non dimentichiamo chi siamo ma non disperdiamo questo importante valore». Una giornata per celebrare «le nostre Forze Armate, quali garanti delle regole su cui si fonda la convivenza civile. La pace è conseguenza del loro lavoro ma soprattutto frutto dei nostri comportamenti di tutti i giorni, anche in una piccola comunità come la nostra».