GROSSETO – E’ stata presentata ieri al Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa la Raccomandazione sulle politiche dell’immigrazione, oggi l’approvazione in aula. Firmatari del documento tutti i membri della delegazione italiana, tra cui anche il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras. Con il documento viene chiesto al Consiglio d’Europa di sostenere un cambiamento nelle normative e nelle politiche europee sull’immigrazione, in modo da ottenere norme condivise, che favoriscano l’ingresso regolare, la sicurezza, l’accoglienza e l’inclusione dei migranti.
La delegazione italiana ha evidenziato come il problema degli sbarchi sulle coste siciliane non possa essere solo una questione dell’Italia. L’Europa deve assumersi la responsabilità collettiva rispetto a questo importante tema, mettendo in campo politiche comunitarie basate sulla solidarietà tra Paesi membri e garantendo gli strumenti necessari agli Stati maggiormente toccati dagli arrivi. E’ stata inoltre indicata la necessità di intervenire sui paesi del Mediterraneo da cui partono i migranti, affinché già lì possano agire le istituzioni internazionali in accordo con le autorità locali per garantire la possibilità di presentare domande di asilo.
Da anni il Mediterraneo vede il passaggio di cospicui flussi migratori, prevalentemente sono africani e mediorientali che fuggono dai propri paesi in guerra e cercano salvezza e un futuro migliore in Europa; negli ultimi 10 anni sono stati stimati circa 6200 i morti nel canale di Sicilia, di cui 370 nella tragedia di poche settimane fa.
“Sono orgoglioso di essere tra i firmatari di questa Raccomandazione – dichiara Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto –. Chiediamo al Consiglio d’Europa di operare congiuntamente all’Unione Europea affinché i temi dell’immigrazione e del diritto di asilo diventino oggetto di politiche europee che realizzino un governo comune del fenomeno migratorio, basato sulla condivisione e su una progressiva apertura agli ingressi regolari degli immigrati”.