GROSSETO – «Sono morto, non dire nulla» così il comandante della Costa Concordia nella prima telefonata fatta dalla plancia il 13 gennaio 2012 a Roberto Ferrarini, il coordinatore dell’unita’ di crisi della flotta di Costa Crociere spa, comunicandogli che pochi minuti prima la nave aveva urtato gli scogli del Giglio. Nell’audio della tefonata, fatta ascoltare in aula, Schettino afferma: «Roberto, sono passato sotto il Giglio. Il comandante Palombo mi ha detto “Passa sotto, passa sotto”. Ho preso con la poppa un basso fondale. Sono distrutto, sono morto, non mi dire nulla».
A testimoniare oggi è l’ufficiale cartografo Simone Canessa che ha anche raccontato come, prima di partire da Civitavecchia, Schettino avesse chiesto «di aspettare sul ponte, poi mi ordinò di programmare una variazione della rotta Civitavecchia-Savona per passare accanto al Giglio».
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