GROSSETO – La Maremma è vocata al geoturismo: il territorio della Provincia di Grosseto può vantare una ricchezza geologica tale da poter garantire un buon connubio fra sviluppo e principi della sostenibilità ambientale, favorendo l’arrivo in questa parte di Toscana di flussi turistici di persone con un livello culturale elevato e una buona capacità di spesa.
Proprio per questo, recentemente, sono stati presentati gli studi sul patrimonio geologico, censito nel territorio della Provincia di Grosseto, alla Consulta tecnica per le aree protette e la biodiversità della Regione Toscana. Gli studi – coordinati dal gruppo di lavoro costituito delle Province di Grosseto e Siena, dal Parco Nazionale delle Colline Metallifere della rete dell’Unesco e dall’Università di Siena – hanno individuato forme naturali del territorio, di superficie o sotterranee, costituite da particolari emergenze geologiche, geomorfologiche e pedologiche, che presentano un rilevante valore ambientale, scientifico e didattico. Ora spetta alla Regione Toscana attivare le procedure per il riconoscimento formale dei geotopi sino all’approvazione in sede di Consiglio Regionale.
L’attribuzione della qualifica di “geotopi di interesse regionale” al patrimonio geologico censito, costituirebbe un ulteriore ed importante riconoscimento alle attività sinora svolte dalla Provincia di Grosseto, in materia di tutela e valorizzazione dei beni ambientali, oltre che uno degli obbiettivi programmati dal Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane in vista della rivalidazione, come membro della Rete dei Geoparchi Europei dell’Unesco, prevista per la prossima estate.
I geositi censiti sono: le Biancane a Monterotondo, la cavità di Poggio Mutti e le cave rosso ammonitico a Montieri; le roste, filladi e quarziti del torrente Mersino e Faglia, il filone quarzoso cuprifero a Boccheggiano; nel territorio del Comune di Roccastrada lo sperone roccioso La Pietra, la formazione di Poggio al Carpino, i Canaloni, la formazione del torrente Farma; i travertini di Massa Marittima; le Sabbie e i travertini del fiume Pecora, sempre a Massa Marittima; la sinkhole di Gavorrano; la laguna di Orbetello; le vie cave di Pitigliano e Sovana; la farina fossile della Valle Orsina a Pitigliano; la voragine del Bottegone a Grosseto; le arenarie di Manciano.