GROSSETO – Non sono stati gli amministratori maremmani a candidare Grosseto a “città europea della cultura”, anzi, sindaco eassessore alla cultura si dicono stupiti che il ministero abbia potuto fare questa scelta «senza alcun coinvolgimento degli enti locali interessati»
«Abbiamo appreso dalla stampa di una candidatura di Grosseto come capitale europea della cultura: ci teniamo a precisare che la città di Grosseto, abituata a lavorare insieme alle altre città della Toscana, non ha presentato nessun progetto, dal momento che la Toscana ha già avanzato due autorevolissime candidature, quelle di Siena e Pisa». Questo il primo commento del Sindaco Emilio Bonifazi e dell’assessore alla cultura Giovanna Stellini all’inserimento di Grosseto, comunicato dal Ministero dei beni culturali, tra le città candidate al titolo di ‘Città europea della cultura 2019’.
«Al di là delle singole potenzialità di ogni città, sulle quali si può discutere, riteniamo che non abbia senso proporre ulteriori progetti, ma semmai lavorare tutti insieme, in un’ottica di sistema, e far convergere i nostri sforzi sulle candidature di Siena e Pisa, perché la Toscana merita un riconoscimento così importante e non dobbiamo disperdere le nostre energie in campanilismi che rischiano di essere controproducenti per l’intero territorio. Dalle informazioni che siamo riusciti a reperire si tratterebbe per Grosseto di una candidatura avanzata da soggetti privati. Ma ci stupisce, a questo proposito, che fosse possibile presentare progetti al Ministero dei Beni Culturali da parte di privati senza il coinvolgimento degli enti locali interessati».