GROSSETO – È ripresa oggi, dopo quasi cinque mesi, la causa di lavoro che vede contrapposti sette ex dipendenti dell’emittente televisiva Teletirreno, chiusa dal novembre 2011, e l’editore Piero Barbagli. A decidere sulla legittimità del licenziamento il giudice Antonella Casoli, che questa mattina ha ascoltato i sette ex dipendenti, quattro giornalisti, una grafica, un cameraman e una pubblicitaria assistiti dagli avvocati Marco Picchi e Paola Pippi, rispettivamente della Cisl e della Cgil.
Le domande vertevano perlopiù sul fatto se l’azienda avesse o meno avvertito i dipendenti dell’imminente chiusura prima di chiedere loro una riduzione dell’orario lavorativo. Secondo quanto emerso durante le deposizioni però, la proprietà, nelle molte riunioni aveva chiesto si una riduzione di orario ma solo in attesa che arrivasse il digitale terrestre, evento questo che avrebbe moltiplicato le possibilità, di fatto risolvendo i problemi economici che stava attraversando l’emittente.
«Non avremmo mai accettato una riduzione del lavoro e un cambio di contratto se non in questa ottica – affermano gli ex dipendenti – ossia di stringere la cinghia in attesa di un evento che avrebbe risolto o migliorato la situazione. Sapevamo che una riduzione di orario al 50%, in caso di licenziamento, avrebbe comportato anche un assegno di disoccupazione della metà».
La prossima udienza è fissata per l’11 ottobre prossimo. In quell’occasione sarà sentito anche l’editore Piero Barbagli.