GROSSETO – No alla vendita della farmacie comunali. Anche l’Italia dei Valori si shciera contro l’operazione messa in campo dall’amministrazione comunale, dei cui faceva parte fino a poche settimane fa, prima che il consnigleire Rosini e l’assessore Luca Ceccarelli facessero il loro ingresso nel Partito democratico.
«Per parlare correttamente di partecipate di proprietà e a responsabilità diretta della pubblica amministrazione – scrive Maruro Pasquali (nella foto), coordinatore provinciale dell’Idv credo che dobbiamo porci due domande. La prima: sono un peso per la pubblica a amministrazione o costituiscono una fonte di guadagno. Tradotto in termini semplicistici: sono un carrozzone inutile e costoso oppure che cosa? La seconda: indipendentemente dalla valutazione se procurano utili economici o sono un peso negativo per il bilancio dell’ente che li gestisce, queste farmacie hanno un’utilità sociale a cui le private non potrebbero dare risposta altrettanto soddisfacente?»
«Dalle ammissioni della pubblica amministrazione non è mai stato fatto intravedere che le farmacie siano un peso economico, anzi risultano essere una fonte certa e consistente di utili anche in questi momenti in cui l’economia si muove a rilento e oltretutto penalizza le fasce deboli della popolazione. Quindi risposta alla prima domanda risulta più che positiva».
«Le farmacie comunali danno un servizio che le private non possono o non vogliono dare sia sul piano occupazionale che sul piano del servizio al pubblico, sotto vari profili che i cittadini conoscono».
«Italia dei Valori pertanto sostiene e condivide l’iniziativa popolare per impedire che l’Amministrazione Comunale di Grosseto proceda alla vendita delle Farmacie Comunali».